Ischia. Ragazzo di 28 anni muore per meningite; la nipote di 3 anni morì a gennaio per la stessa patologia. Scatta l’inchiesta

Pasquale Maltese, un ragazzo giovane e forte, di 28 anni, giunto venerdì scorso all’ospedale Rizzoli di Ischia coni sintomi di una grave polmonite, è morto ieri mattina nella rianimazione del presidio isolano: aveva il meningococco. Si tratta dello stesso temibile batterio killer della meningite (Neisseria) che a metà dello scorso gennaio aveva contagiato e stroncato la sua nipotina di soli 3 anni, morta al Santobono a distanza di poche ore dal trasferimento d’urgenza da Ischia in terraferma. Una forma di malattia anomala (o non riconosciuta per tempo) quella che ha colpito il ragazzo. Ovvero presentatasi con una prevalenza di sintomi polmonari, anziché meningei, e in assenza di sepsi. Casi che sono descritti in letteratura. La diagnosi, e la causa della morte, è stata del resto identificata solo dopo l’invio di un prelievo al laboratorio del Cotugno che, nella serata di venerdì, ha dato l’inatteso responso. Fino a quel momento, infatti, i sanitari del Rizzoli pare avessero escluso un possibile collegamento diretto tra la polmonite, instabile e rapidamente ingravescente, e il decesso avvenuto un mese prima, della sua nipotina. A consigliare il prelievo dei tamponi (nasali, laringei, tracheali, urinari e del sangue), nell’impossibilità di effettuare una puntura lombare, erano stati proprio i sanitari del Cotugno contattati per telefono dal Rizzoli. Si pensava probabilmente ad un’infezione diversa, dovuta ad un altro microbo. Magari ad uno pneumococco (non contagioso a differenza del meningococco). Che a sua volta può dare luogo però sia a polmoniti sia a gravi meningiti, che hanno peraltro esito mortale in percentuali anche maggiori. E invece il giovane, appena 28enne, residente a Serrara Fontana, sposato con figli, ha incontrato la morte a causa dello stesso micidiale microbo che aveva determinato l’esito fulminante della nipotina. Vista la situazione critica ieri uno zio del ragazzo deceduto a fronte della febbre alta e delle difficoltà respiratorie è stato immediatamente trasferito da Ischia al Cotugno per accertamenti. In questo caso il meningococco non c’entra. A causare i sintomi sembra sia stata una forma aggressiva dell’influenza stagionale. Ma l’uomo resta sotto osservazione. Si tratta del nono caso di meningite da meningococco che si registra dall’inizio dell’anno in Campania, il quarto che dà esito mortale. Il primo registrato nella stessa famiglia facendo sorgere un rischio di focolaio. Non si sa però se a colpire zio e nipote sia stato lo stesso ceppo di meningococco. Se i batteri fossero tutti dello stesso sottotipo ci sarebbe infatti il rischio di selezione di forme resistenti alle cure configurando focolai epidemici. Una evenienza finora del tutto esclusa in Campania. Sui nove casi che hanno generato la malattia tre sono Y, altrettanti sono C, uno è il tipo B e un altro W135. Quelli mortali sono stati Y, C e W laddove questi ultimi due sono solitamente i più aggressivi. Per il ragazzo di Ischia non si sa ancora. In Italia e in Europa i sierogruppi B e C sono i più frequenti ma in Campania circolano tutti quelli più frequenti alle nostre latitudini. I sintomi sono identici a quelli delle altre meningiti batteriche: febbre, mal di testa, rigidità nucale e disorientamento, ma anche sintomi respiratori come quelli della polmonite. Nel 10-20% dei casi la malattia è rapida e acuta, con un decorso fulminante. Contro la meningite è fondamentale la rapidità dei soccorsi ma soprattutto la vaccinazione, sia contro il meningococco sia contro lo pneumococco. E anche contro l’influenza che apre la strada alle infezioni nei portatori sani. Intanto la Procura ha disposto il sequestro della salma ed incaricato l’ufficio di medicina legale per l’esecuzione dell’esame autoptico per approfondire le cause della tragedia. (Ettore Mautone – Il Mattino)

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