Da facebook ritorna il caso Schettino- De Falco, quando opportuno sarebbe trattenersi.

Dopo il caso della violenza familiare, immediatamente rientrato, il capitano di fregata De Falco candidato con il M5S, deve confrontarsi con un duro commento postato dalla figlia del Comandante Schettino sul social network, circa la strumentalizzazione mediatica e l’uso che se ne fece anche durante la tragica vicenda della Costa Concordia.

Sorrento – L’occasione, a quanto pare, sembra essere stata la candidatura nel M5S del Capitano di Fregata, Gregorio De Falco affinché un post pubblicato sui social, da parte della figliola del Comandante Francesco Schettino, diventasse un caso mediatico.  Rimbalzato agli onori della cronaca per il suo  intervento nei confronti del Comandante, nella tragica notte del 12 gennaio 2012, durante il naufragio della Costa Concordia ed ultimamente coinvolto da una accusa di violenza familiare, immediatamente rientrata, dopo le rivelazione della stessa moglie di De Falco che si ritiene disgustata per come, vicende di natura esclusivamente personale, siano state strumentalizzate per meri fini politici (Né per vendetta né per denaro avrei mai esposto fatti privati e personali al pubblico giudizio. Pertanto intendo procedere giuridicamente per appurare le fonti che hanno condotto alla strumentalizzazione di un episodio di carattere esclusivamente privato. Credo in Gregorio, credo nelle sue competenze, nella sua capacità ed onestà ad assolvere degnamente un ruolo oneroso che potrebbe davvero fare la differenza per questo Paese dilaniato dentro, ma esteticamente ancora bello fuori ( Il Fatto Quotidiano 23 febbraio 2018).

Chiaramente la rinnovata visibilità di De Falco, candidatosi con una compagine che fa del rispetto delle regole e dell’onestà i suoi cavalli di battaglia, ha indotto, come tanti, anche Rossella Schettino, rimasta sempre con contegno e dignità ad aspettare la sorte che la Magistratura avrebbe poi riservato al padre, a fornire, ora in età adulta, la sua opinione circa i fatti della tragica notte del Giglio. Dove durante la famosa telefonata De Falco apparve come un vero eroe ed il Comandante Schettino come un vigliacco impreparato tanto da subire gli ordini da un Ufficiale della Marina Militare. Episodio divulgato poi a livello mondiale tanto da farne un vero e proprio caso mediatico. Ora che De Falco, sebbene il caso della violenza familiare si sia sgonfiato immediatamente, si è ritenuto, secondo la Schettino, vittima di una strumentalizzazione mediatica. Quando bisognerebbe ricordare durante la notte del naufragio della Concordia, i toni volgari ed aggressivi nei confronti del padre, le richieste impraticabili, totalmente inutili ai fini dell’emergenza ed impropriamente divulgati ,contribuirono, secondo Rossella Schettino, soltanto a dare poi visibilità all’Ufficiale della Capitaneria di Porto di Livorno.

Ora al di là delle ragioni della Schettino, circa la strumentalizzazione mediatica e del caso De Falco, si e convinti che ogni qualvolta si tira fuori l’argomento Costa Concordia non si fa assolutamente un buon lavoro nei confronti del Comandante Francesco Schettino, ma bensì lo si continua a danneggiare. Probabilmente il silenzio su tale vicenda potrebbe contribuire ad attenuare il ricordo di quella che è stata una delle più assurde tragedie del mare e pertanto una vicenda che ha visto l’interesse mediatico a livello internazionale. Dove l’episodio della telefonata De Falco rappresenta forse il male minore, quando pochi istanti prima le norme piu rudimentali della navigazione furono totalmente ignorate. Sebbene al comando della Concordia, vi fosse un uomo esperto e di indiscussa professionalità.

Nella vicenda  Costa Concordia, se si fosse rispettato il Codice della Navigazione, non avremmo avuto il più grande ( e per certi versi assurdo) disastro che la Marina Mercantile Italiana ricordi. Di conseguenza non avremmo avuto la gogna mediatica contro il Comandante Francesco Schettino, non avremmo avuto il capitano Gregorio De Falco (a cui non si è saputo ribattere come conviene ad un Comandante della Marina Mercantile dando pertanto la possibilità di un ribaltamento di ruoli) ed in fine particolare da non sottovalutare mai! …non avremmo avuto 32 vittime, tra cui una povera bambina!  Pertanto sarebbe opportuno evitare di parlarne ulteriormente e consentire a Francesco Schettino,… nel silenzio, di riuscire un giorno a provare che non tutte le colpe furono del Comandante. Poiché bisognerebbe sempre ricordare che nel toccare un tale argomento gli unici ad avere il diritto di essere ricordati ed avere sempre  l’opportuna visibilità, non sono né De Falco, né tanto meno Schettino e la sua giovane e forse mal consigliata figliola ( a cui non possiamo che augurare un futuro splendido senza che tale vicenda la intacchi minimamente) ma si ribadisce, coloro che in trentadue, affidando le proprie esistenze nelle mani di un Comandante più che esperto ,ma che in una serata di gennaio del 2012 probabilmente insieme al proprio equipaggio dimenticarono le più elementari norme dei Regolamenti  e di un  Codice che  rappresentano le fondamenta del buon navigare, furono irrimediabilmente traditi. – 24 febbraio 2013 – salvatorecaccaviello

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