Analisi del ko a La Spezia: squadra preoccupante, macchinosa e disattenta in difesa

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    Una brutta Salernitana, incapace di imporre il proprio gioco, timorosa ed imprecisa a centrocampo, distratta in difesa e sterile in attacco, esce meritatamente sconfitta dal campo dello Spezia e vede gradualmente materializzarsi lo spettro dei play out. Parlare di errori arbitrali alla base della sconfitta di ieri rappresenta un ulteriore spreco di energie mentali e fisiche. La società, la squadra ed il tecnico mettano immediatamente da parte vittimismi ed alibi, prima che la situazione in classifica si complichi ulteriormente e renda ancora più inquietante il finale di stagione.
    Granata in campo con il 3-5-2, con Kiyine mezzala sinistra, Palombi e Bocalon coppia d’attacco. Lo Spezia si schiera con il 4-3-1-2, con Mastinu alle spalle di Forte e Marilungo. Colantuono decide di giocare una partita essenzialmente difensiva, assegnando ad ogni suo calciatore compiti ben precisi. Minala guarda a vista Pessina, Ricci gioca davanti alla difesa e deve seguire i movimenti di Mastinu, mentre Kiyine è dirottato sulle piste di Mora. Pucino e Vitale, infine, hanno il compito di giocare alti ed aggredire in fretta i tentativi spezzini di sfondare lateralmente. I piani di Colantuono sortiscono discreti effetti a livello difensivo, anche se il movimento senza palla di Mastinu, abile a svariare sull’intero fronte d’attacco, crea qualche difficoltà alla difesa ospite nelle letture tattiche. La Salernitana gioca una gara d’attesa, affidando le sue chance offensive a qualche cambio di gioco (Vitale fugge sulla sinistra e crossa pericolosamente in area spezzina) e alla capacità di accorciare sulle pochissime seconde palle conquistate (tiro innocuo di Kiyine scagliato dai venti metri). La gara è equilibrata, ma i padroni di casa, pur non creando azioni da rete significative, si lasciano preferire perché cercano con maggiore insistenza la giocata imprevedibile, frutto di velocità d’esecuzione e di un maggiore capacità ad attaccare lo spazio. Ed il gol del vantaggio, realizzato da Pessina un minuto dopo il ventesimo, scaturisce proprio dal maggior protagonismo sul terreno di gioco degli uomini di mister Gallo. Marilungo è bravo a dettare il passaggio tra le linee granata troppo generose, Mastinu attacca lo spazio a sinistra, prima di crossare un invitante pallone per il famelico Pessina, a sua volta molto intelligente a intuire lo sviluppo dell’azione e a chiuderla in una zona di campo diversa da quella assegnatagli inizialmente da mister Gallo. La Salernitana realizza trame scontate e macchinose in mediana, spesso prive di lucidità e rapidità, mentre gli attaccanti granata dettano poco il passaggio e non hanno la qualità tecnica per aiutare i compagni a proporsi nella metà campo ligure. L’unico sbocco restano le corsie esterne, dove lo Spezia concede qualcosa, non riuscendo a chiudere tempestivamente con le mezzali ed i terzini troppo preoccupati di stringere al centro per non lasciare i difensori centrali in parità numerica contro Bocalon e Palombi. Da un’azione sviluppatasi sulla fascia destra nasce il cross di Pucino che termina sul braccio un po’ troppo largo di Giani, ma l’arbitro, sbagliando, non ravvede gli estremi per assegnare il penalty alla Salernitana.
    Il secondo tempo si apre con le medesime difficoltà a produrre gioco da parte della squadra di Colantuono. E’ ancora lo Spezia ad essere più determinato e volitivo, sfiorando il gol del raddoppio con Forte che si libera di Tuia ma sparacchia a lato. Colantuono gioca la carta Rosina (al posto di Pucino) e schiera i suoi uomini con il 4-3-1-2, con Casasola terzino destro e l’ex torinista alle spalle del duo Palombi-Bocalon. Nemmeno il tempo di organizzare una manovra offensiva più ficcante ed i liguri, approfittando di un’erratissima lettura di Vitale nell’applicazione del fuorigioco, realizzano con Marilungo il gol della sicurezza. Rosina trequartista, Ricci e Kiyine mezzali, con Casasola e Vitale a sovrapporsi, manifestano un lieve miglioramento nella capacità di creare gioco ma l’erroraccio di Bocalon, ottimamente servito da Palombi, impedisce alla Salernitana di rimettere in discussione il risultato. Colantuono s’affida anche ad Akpro, che sostituisce un deludente Minala. Gallo, tecnico molto pragmatico, comprende di dover gestire scrupolosamente il doppio vantaggio ed inserisce la sostanza di Maggiore in mediana (al posto di Mora) e la vivacità di Augello (subentrato al posto di Lopez, messo ko da una pallonata ricevuta all’altezza dell’occhio) sulla corsia mancina. La Salernitana però, nonostante la potenziale iniezione di qualità assicurata anche dall’ingresso di Sprocati, lentamente si spegne, palesando tutti i sintomi di una squadra in chiara difficoltà tecnica, mentale e fisica. I calciatori, anche quelli più quotati, non si assumono la responsabilità di effettuare giocate incisive, portano palla, corrono male in mezzo al campo, rendendo la squadra ancora più caotica e sfilacciata. Lo Spezia ne approfitta per realizzare il terzo gol con Granoche e sfiorare in più occasioni anche la quarta marcatura. Svaniti definitivamente i sogni play off, i granata hanno il dovere di reagire in fretta, prima che l’incubo play out diventi una sconsolante realtà. Tra due giorni, in casa contro il Parma, non bisogna assolutamente fallire l’appuntamento con la vittoria.

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