Anacapri. Furto nella chiesa di Santa Sofia, trafugata la statua in bronzo di San Pietro con la cassetta delle offerte foto

Anacapri. Furto nella chiesa di Santa Sofia. Trafugata la statuetta in bronzo di San Pietro con la cassetta delle offerte. Sgomento il parroco don Massimo Maresca: «Non sono preoccupato per la cassetta, anche perché il contenuto era inferiore ai dieci euro, ma per la statuetta in sé, una piccola riproduzione di circa 35 centimetri della statua di San Pietro in Vaticano». Il furto è avvenuto l’altro giorno alle 13.40, in un orario in cui la parrocchia è incustodita: «Una prassi preesistente il mio insediamento, quella di tenere la chiesa aperta dalle 12 alle 16 per permettere ai turisti occasionali di visitare il luogo di culto anche in quell’orario», continua don Massimo. Dalle immagini delle telecamere si pensa che il responsabile possa essere un giovane di cui si intravedono i tratti. Dice ancora don Massimo: «La Chiesa è provvista di servizio di videosorveglianza e dalle immagini acquisite dalle telecamere, che ho provveduto subito a consegnare al comandante della stazione dei Carabinieri di Anacapri Cristoforo Perilli, si intravede un ragazzo con un cappellino in testa, una felpa, un jeans e delle scarpe con suola bianca che è entrato con un cappotto in mano, ha coperto la statuetta ed è andato subito via. Il tutto, infatti, è durato pochissimo». Intanto le immagini sono state aquisite dai carabinieri di Anacapri che le stanno vagliando e confrontando anche con le immagini delle telecamere esterne la Chiesa, fino a piazza Cerio. Non è la prima volta che nella parrocchia di Anacapri avvengono dei furti, come chiarisce lo stesso don Massimo: «In genere non ho mai denunciato per piccoli furti avvenuti in anni precedenti, si trattava solo di poche monete rubate dalla cassetta delle offerte. Questa volta però la cosa è diversa, la statuetta di San Pietro, al di là del suo valore economico che stimo in poca cosa, ha un valore spirituale per la comunità e questo gesto mi sembra uno sfregio nei confronti della parrocchia, per questo desidero che venga restituita e che il malfattore si scusi pubblicamente». (Mariano Della Corte – Il Mattino)

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