Vico Equense. Ciao Vincenzo, troppo giovane te ne vai. Ho due parole da dirti foto

Vico Equense. Oggi è un giorno così “buio” per la nostra città. Una luce molto luminosa si è spenta per sempre qui sulla terra ma che continuerà a luccicare nel più alto dei cieli, per chi crede. Possiamo immaginarti una stella di questo firmamento caro Vincenzo (nome troppo sentito, proprio lo scorso anno abbiamo salutato […]

Vico Equense. Oggi è un giorno così “buio” per la nostra città. Una luce molto luminosa si è spenta per sempre qui sulla terra ma che continuerà a luccicare nel più alto dei cieli, per chi crede.

Possiamo immaginarti una stella di questo firmamento caro Vincenzo (nome troppo sentito, proprio lo scorso anno abbiamo salutato un giovane omonimo per colpa di un incidente negligente che si poteva evitare), un giovane pieno di sogni, speranze, hobby e mansioni.

Ispettore della Guardia di Finanza della Tenenza di Massa Lubrense, mi hai visto crescere. Avevi una grande passione per i computer, passione che sei riuscito a tramandarmi. Sei tu che mi hai insegnato ad entrare in questo mondo, dal semplice aprire il PC, al registrarmi sulla mitica chat di allora, MSN e ai vari collegamenti ad internet.

Ad ogni problema eri sempre a disposizione per risolverlo, venivi a casa subito appena potevi e risolvevi il tutto in un batter ciglio. Tanti miei computer sono passati dalle tue mani, dai programmi installati, al togliere i “virus” e a formattare il computer con un nuovo sistema operativo oppure nell’aggiunta di nuovi “pezzi” come una memoria più grande.

All’epoca mio nonno Enrico, o’ mericano, aveva la pizzeria-ristorante “City Pizza”, molto rimpianta a Vico, prima ancora Pizza Town, tu eri solito venire a mangiarti una bella pizza, ti piaceva e venivi sempre volentieri. Non volevi mai nulla in cambio dopo aver passato giornate intere a risolvere i problemi informatici ed ogni volta che mi vedevi eri sempre felice.

Non riesco ancora a credere che a 47 anni hai dovuto dire basta alla tua vita, per colpa di quella “bestia” dell’infarto, che mi ha portato via anche il mio caro nonno omonimo, ancora troppo giovane a 66 anni.

Leggevo la tristezza dai tuoi occhi quando hai saputo che la mia famiglia, dopo la morte del nonno, non riusciva più a mandare avanti l’attività per le troppe spese e il troppo tempo che bisognava dedicare al mantenimento, visto che faceva tutto il mio grande nonno, che stimavi molto.

Eri molto amato, stamane la chiesa, il Santuario di Santa Maria del Toro, era stracolmo per te, dai tuoi colleghi ai tuoi tanti amici che non potevano mancare per salutarti, almeno un’ultima volta.

Ti rimpiangiamo tutti e siamo consapevoli del vuoto che stai lasciando a tua moglie Anna, tuo figlio Daniele, tuo fratello, tua sorella ed i tuoi amati genitori. Eri di Gragnano ma subito sei stato “adottato” dalla nostra città che hai amato alla follia.

Ti vorrei ricordare così e quando poi ti vedevo sul tuo motorino, da solo o con tua moglie, ti vorrei ricordare con il tuo sorriso stampato e mai cancellato dalle tue labbra. Ciao Vincenzo, buon viaggio!

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