Piano Ospedaliero della Regione Campania, Costa d’ amalfi salvo e nuove assunzioni. Aria di campagna elettorale?

4000 nuove assunzioni dopo 10 anni, un piano di edilizia sanitaria per 170 milioni di euro dopo 18 anni di non utilizzo delle risorse, abolizione del ticket regionale, un accordo biennale con le cliniche private, misure per favorire aperture di studi medici e odontoiatrici, eliminazione del ticket di 10 euro, finalmente l’Ospedale Costa d’ Amalfi […]

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4000 nuove assunzioni dopo 10 anni, un piano di edilizia sanitaria per 170 milioni di euro dopo 18 anni di non utilizzo delle risorse, abolizione del ticket regionale, un accordo biennale con le cliniche private, misure per favorire aperture di studi medici e odontoiatrici, eliminazione del ticket di 10 euro, finalmente l’Ospedale Costa d’ Amalfi di Castiglione di Ravello non viene minacciato.

Dovrebbero farse le elezioni ogni anno. Non vogliamo essere scettici, ma non dimentichiamo che si vota il prossimo 4 marzo e che ci diranno anche che il ciuccio volerà con una speciale legge… Ma andiamo al resoconto del Piano che la  Regione Campania presentato ieri a Santa Lucia dal Presidente Vincenzo De Luca. Un Piano che il governatore ha definito come «vera e proprio rivoluzione nella sanità campana».Piano ospedaliero Campania

Il nuovo piano ospedaliero è stato finalmente ratificato in decreto adottato sulla base del parere favorevole espresso dai tavoli ministeriali (Economia e Salute) e adattato alle prescrizioni impartite.

Cosa prevede
Prevede di aggiornare la rete ospedaliera utilizzando tutti i posti letto concessi dai calcoli ministeriali, basati sulle necessità della popolazione della Campania (in totale 19.841 posti letto, 1.637 in più dell’attuale dotazione per uno standard di 3,6 per mille abitanti). C’è poi il riequilibrio tra acuti e post acuti e tra le varie province (704 in più a Caserta, 966 in aggiunta a Napoli e provincia e un guadagno di 254 unità di degenza a Salerno).

Un piano che prevede il potenziamento delle unità spinali e di neuro riabilitazione prima carenti e la riqualificazione delle rete dell’emergenza con 8 Dea di II livello (pronto soccorso completi), 9 Dea di I livello (meno complessi tra cui quello del Cto) e 27 pronto soccorso semplici e 4 unità dislocate in zone disagiate.

Il riordino passa anche per il via libera alle reti: quelle tempo dipendenti (infarto, ictus, e trauma)e le altre per disciplina (pediatrica, gastroenterologia e altre). Si provvederà anche alla riconfigurazione della rete del 118 con centrali provinciali riassegnando una centrale a ogni provincia conservando la regia di una centrale regionale ma rinunciando all’azienda unica.

L’organizzazione dell’emergenza/urgenza
Il documento finale, basato su un parere favorevole espresso dai tavoli ministeriali (MEF e Salute) e adattato alle prescrizioni impartite è un atto di programmazione che prevede prevede la definizione dell’emergenza-urgenza secondo il modello Hub/spoke, mediante l’identificazione di:

DEA di II livello: n. 8
DEA di I livello n. 9
P.S. n. 27
P.S. in zona disagiata: n. 4
Recupero di presidi ospedalieri precedentemente chiusi dal 49 come stabilimenti annessi a un presidio principale con accorpamento di servizi strategici (Incurabili, Ascalesi, Loreto Mare, San Felice a Cancello);
Ingresso delle Università nelle reti tempo/dipendenti con accettazione h24;
Apertura di nuovi Pronto Soccorsi rispetto al DCA 49/10 (Azienda dei Colli, Scafati, Agropoli, Ravello, Maddaloni, Gragnano, Boscotrecase, Roccadaspide);
Riconversione di ospedali dismessi in Ospedali di Comunità (Bisaccia, Cerreto Sannita, San Bartolomeo in Galdo, Capua, Teano);
Aggregazione di stabilimenti attivi nell’ambito di una Azienda o un Presidio maggiore per migliorare l’offerta specialistica (Rummo con Sant’Agata e Pascale con Ascalesi, Eboli/Battipaglia/Roccadaspide, Vallo della Lucania/Agropoli, Torre del Greco/Boscotrecase);
Rivisitazione dell’offerta privata per le strutture con meno di 60 posti letto come previsto dal DM 70, con disattivazione di 2 strutture private e relativi punti nascita;
Riconfigurazione della rete del 118 con centrali provinciali riassegnando una centrale ad ogni provincia ed evitando la Agenzia Unica regionale di Emergenza (ulteriori costi per un’altra Azienda)
«Abbiamo presentato un piano di decisioni che rappresentano una svolta radicale per la sanità della nostra regione – ha dichiarato De Luca – adesso possiamo concentrarci sui livelli di assistenza Lea; abbiamo raggiunto già risultati eccellenti per i parti cesari, per le operazioni al femore, per le vaccinazioni, per i centri diabetologici».

«Puntiamo a raggiungere quest’anno la media nazionale per i livelli essenziali di assistenza ha aggiunto – Entro l’estate vogliamo liberarci del macigno dei debiti della sanità campana come già abbiamo fatto per l’Eav. E proprio l’aver messo ordine nei conti ha consentito ad esempio il recupero di 600 MLN euro grazie alla considetta premialità. Questo ci consente oggi di proporre l’assunzione di oltre 4000 dipendenti mantenendoci entro una griglia di sicurezza».

Nuove assunzioni
Sono centinaia le procedure di assunzioni in corso in Asl e ospedali per 4mila camici bianchi da immettere nei ruoli dopo la perdita di 13.500 unità negli ultimi dieci anni che hanno ridotto i Livelli di assistenza. Tanti i camici bianchi che grazie alla mobilità stanno rientrano in Campania da strutture sanitarie del Nord.

Qui la partita più spinosa riguarda la stabilizzazione dei precari. Dopo gli ottocento già entrati nelle file della sanità regionale ce ne sono altri 1.500 da stabilizzare tra gli atipici, comprese le partite Iva.

Eliminazione ticket
In pista, come anticipato, l’eliminazione dei 10 euro a ricetta di competenza regionale per le prestazioni che costano meno di 56,15 euro.

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