Vico Equense l’amministrazione Buonocore salva l’Oasi dall’abbattimento. La disamina

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Vico Equense consiglio comunale infuocato quello dell'8 nivembre   per l'amministrazione di Andrea Buonocore sotto i riflettori gli abusi edilizi in località bikini, da parte del titolare dell'Oasi. L'assemblea cittadina è stata convocata con vari punti all'ordine del giorno e tra questi la dichiarazione di pubblica utilità per questi manufatti abusivi. Scontro con l'ex sindaco Benedetto Migliaccio che ha attaccato l'amministrazione che vuole "salvare" l'abuso, ma anche con la minoranza che ha abbandonato l'aula per questo argomento dopo l'intervento del segretario Salvato che ha sollevato perplessità "Le cose vanno fatte bene" Ilenia De Rosa su Il Mattino fa una disamina completa L'immobile abusivo costruito nel costone roccioso in località Bikini non sarà demolito, in quanto dichiarato di «prevalente interesse pubblico». È quanto stabilito nel consiglio comunale, nonostante le proteste dell'opposizione e il parere contrario del segretario comunale. La struttura illegittima sita in via Luigi Serio, alle spalle del punto ristoro «Oasi», era stata già acquisita a patrimonio pubblico e durante il consiglio si è discusso del suo futuro. L'amministrazione lo scorso anno ha infatti, stabilito che può essere valutata di volta in volta la possibilità di procedere al mantenimento degli immobili che si trovano in tale situazione, purché ne derivi utilità pubblica e non ci sia contrasto con rilevanti interessi urbanistici o ambientali. «È intenzione dell'ente comunale conservare il bene, piuttosto che procedere al suo abbattimento, per fini di pubblico interesse, inserendolo in programmi di dismissione immobiliare e fare cassa», spiega il presidente del consiglio Massimo Trignano. Si tratta di un'opera realizzata in sotterranea, su tre livelli di 200 metri quadrati l'uno, per un volume complessivo di 2040 metri cubi. Creata attraverso l'escavazione della montagna, allo stato attuale contiene solai, scale, pilastri in cemento armato. «Il manufatto è stato acquisito a patrimonio comunale nel 2007 spiega Angelo Castellano, assessore all'Urbanistica – Demolirlo significherebbe rimuovere consistenti strutture in cemento con una grande attività di cantiere e costi elevati. Difficile sarebbe, inoltre, il ripristino dello stato dei luoghi. Pertanto, come prevede anche la legge, considerato il basso impatto paesaggistico, abbiamo pensato di mantenerlo per destinarlo ad housing sociale». Non è dello stesso avviso però, il segretario comunale Luigi Salvati. «Nell'ambito dell'attività di controllo preventivo sulle deliberazioni segnalo che in questo caso manca un prevalente interesse pubblico dichiara attraverso una nota il segretario – in quanto nella zona dove è ubicato il manufatto non sono previste attività di pubblica utilità. La struttura si trova nella pancia di una collina, senza alcun requisito di abitabilità, agibilità e igienicità. L'opera appare contrastante con rilevanti interessi ambientali». Sul piede di guerra i componenti dell'opposizione. «È un provvedimento illegittimo dice il consigliere Antonino Di Martino – e penalmente rilevante. La procedura è viziata a monte perché l'immobile si trova in zona di inedificabilità assoluta e quindi non doveva essere acquisito a patrimonio pubblico. A ogni modo, soffermandosi sul presunto interesse al mantenimento, bisogna tener presente che l'opera è stata definita dal tecnico astrattamente idonea staticamente, non ha requisiti di agibilità, vivibilità e quindi non ha valore commerciale».

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