Salerno. La strada è sporca, in via Calenda lite fra un residente ed il netturbino accusato di una pulizia superficiale

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Salerno. Urla, insulti, poi gli spintoni e l’intervento dei passanti per evitare la colluttazione. Sono le 7.30 di mattina quando in via Salvatore Calenda, nel quartiere Carmine, si sfiora la rissa. A innescare la miccia sono state le rimostranze di un residente nei confronti del netturbino a cui è affidata la zona, accusato di eseguire solo una pulizia superficiale lasciando in strada cartacce e mozziconi di sigarette. «Devi pulire, se no è meglio che non vieni. Anzi adesso chiamo il sindaco e vediamo»: è così, secondo il racconto di alcuni testimoni, che è cominciato l’alterco. Il dipendente comunale ha reagito con un «vattene, se no…» che ha peggiorato le cose. Così dalle parole si è passati alle spinte e sono dovuti intervernire altri abitanti del rione per evitare che la discussione degenerasse ancora. Ma non è un caso isolato, l’episodio è la spia di una situazione di sofferenza per una città che negli ultimi mesi è diventata più sporca. La conferma, se ce ne fosse bisogno, la danno le parole del sindacalista Angelo De Angelis, dirigente della Cgil e rappresentante dei lavoratori municipali: «La gente è esasperata e ha ragione – commenta – perché non vede garantito il servizio. Ma hanno ragione anche i dipendenti comunali, perché con questo organico coprire tutte le zone che gli sono affidate è un’impresa possibile. Per questo accade che in molte strade lo spazzamento non si effettui tutti i giorni come invece si dovrebbe e per questo la pulizia non riesce a essere efficace». In forza al settore dell’igiene urbana risultano 36 dipendenti, ma tra ferie, malattie e personale non idoneo allo spazzamento per ragioni di salute, in strada ve ne sono ogni giorno molti di meno. «Non sono mai più di 23 o 24 – spiega De Angelis – e hanno l’incarico di coprire tutta la parte occidentale della città, compresi lungomare, corso e quartieri alti». La zona orientale è invece di competenza di Salerno Pulita, mentre quattro lotti più piccoli sono affidati alle cooperative di manutenzione. «Così non può funzionare – incalza il sindacalista – per i primi di settembre abbiamo già in programma una riunione con i vertici dell’amministrazione, per chiedere che vi sia una redistribuzione delle forze in campo e che sulla pulizia delle strade sia stilato finalmente un piano industriale, che indichi con esattezza il fabbisogno di personale». (La Città) 

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