Napoli. Chiostro del Convento di San Domenico Maggiore. Non tutti i ladri vengono per nuocere. foto

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    ESTATE A NAPOLI 2016
    CLASSICO CONTEMPORANEO
    III edizione
    direzione artistica
    Gianmarco Cesario e Mirko Di Martino
     
    organizzazione: Teatro dell'Osso
    in collaborazione con
    Aries Teatro ed Eventi

    Napoli, Chiostro del Convento di San Domenico Maggiore
    Martedì 30 agosto 2016 ore 21:30
     
    NON TUTTI I LADRI
    VENGONO PER CUOCERE 
    di Danilo Rovani
    liberamente ispirato
    Non tutti i ladri vengono per nuocere di Dario Fo
    con: Cosimo Alberti, Stefano Ariota, Massimiliano Cataliotti, Daniela Cenciotti, Donatella de Felice, Danilo Rovani
    al pianoforte: Maestro Luigi Montesanto
     
    aiuto regia Roberta Guida         
    make up art Vincenzo Cucchiara              trucco Virginia Pezzella
    scenografia Dario D'Isanto         grafica e video Alessandro Derviso
    regia Danilo Rovani
     
    Napoli, anni ’60. L’assessore Frazosi porta nel proprio appartamento la sua amante, mentre sua moglie è nella casa di campagna. Credendo di essere soli i fedifraghi danno inizio a quella che dovrà essere una serata piccante. I due però ignorano che un maldestro ladro poco prima si è intrufolato nell’appartamento…
    Fu sul principio degli anni duemila che conobbi questo atto unico di Dario Fo, ne fui interprete al teatro Brancaccio di Roma, con la regia di Riccardo Cavallo; capii subito il potenziale insito in quel testo. A quindi anni, circa, di distanza ho deciso di metterlo in scena, questa volta non solo come attore, ma anche come regista. Avvalendomi di un cast di attori-cantanti, ho ambientato la vicenda sì in un interno borghese, come da testo originale, ma fingendo che questo interno fosse lo studio televisivo in cui venivano registrati i programmi come Studio Uno o Il Musichiere. Un rimando a quell'epoca, quelli che sono stati gli anni '60, non solo attraverso l'originale ambientazione del testo, ma una vera e propria forma di tributo alla televisione di quel tempo e agli interpreti geniali che l'hanno resa indimenticabile, una sorta di amarcord per gli spettatori di ogni età; perché, se per i più anziani sarà un piacevole tuffo nel passato, per i giovani sarà un modo divertente e scanzonato di conoscere un passato importante della nostra storia artistica e non. Seguendo la scia di quelli che erano gli show e un filone della cinematografia dell'epoca, ho preparato una messinscena che strizza l'occhio anche ai famosi film musicali che proprio in quegli anni riscuotevano enorme successo ai botteghini e che col tempo hanno assunto il nome i "Musicarelli". La vivacità del testo, supportato da una regia attenta alla parola, al gesto e al movimento scenico, rende questa commedia degli equivoci una sorta di Commedia dell'arte dei giorni nostri. Tenendo fede non tanto nel testo quanto nell'ideologia al maestro Fo, ho privilegiato una regia volta al totale lavoro sull'attore, sfruttando la parte mimica e vocale in tutte le sue forme, corporea e scenica, creando così personaggi surreali, sopra le righe, caricaturali. Ne è massimo esempio l'uomo che assume il ruolo di donna e moglie del ladro; anche questo un riferimento alla grande commedia italiana che ha visto perfino attori del calibro di Tognazzi, Gassman, Manfredi e Panelli, passando per il principe Antonio de Curtis, calarsi nei panni di una donna per esaltare la forma comica. Un ritorno alle origini e alla tradizione nel nome della più classica commedia italiana in chiave anche musicale come siamo stati abituati dalle grandi produzioni del Teatro Sistina. Oggi che sempre più la società corre e si definisce smart, uno spettacolo che omaggia un'epoca e i suoi artisti che l'hanno resa immensa.

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