A PRAIANO PER UN PIENO DI EMOZIONI

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    Tra i quattro comuni impegnati nelle elezioni del 5 giugno prossimo nella Costa d’Amalfi c’è anche Praiano:

    Ne ho scritto altre volte nel corso degli anni sia un prosa che in poesia.Provo a recuperare qualche mia

    riflessione, riattualizzandola Oggi lo faccio in prosa. A breve lo farò anche in poesia, con l’ambizione di dare

    un mio contributo d’amore, anche se a distanza, ad un dibattito elettorale in cui sono impegnati i candidati

    che se ne contendono la “governance” per i prossimi cinque anni, con la partecipazione attiva e motivata

    di tutta la società civile a cominnciare dagli imprenditori, che vi hanno investito, negli anni, risorse

    economiche notevoli, ma anche intelligenza e professionalità per rendere, il centro turistico più

    competitivo sui mercati nazionali ed internazionali, con rsultati apprezzabili………..

    Nel medioevo si chiamava “Plagianum” e i “dogi amalfitani” vi si recavano in villeggiatura per godere l’aria

    pura e la quiete paradisiaca” Riserva sorprese d’are e natura a quanti si avventurano alla scoperta di

    sentieri di campagna, che da Capo Sottile scalano il cielo fin lassù a Sant’Angelo a Tre Pizzi, per vivere

    emozioni nuove ed intense, man mano che il il carrubo cede il posto all’ulivo, alla vite e, via ia, al

    corbezzolo, al leccio, all’ontano e alla roverella. Ed in questa stupenda cornice l’uomo ha fatto la sua parte

    con il sapiente dosaggio di case e chiese, di strade a supporto di villaggi e sentieri a servizio di campagne

    coltivate. Di chiese, appunto. Quella parrocchiale è in bella posizione panoramica sulla collina aperta al

    mare. E’ dedicata a San Luca Evangelista, di cui conserva reliquie preziose e venerate. San Luca, si sa, è

    protettore dei pittor i e fu pittore egli stesso. E il Santo Patrono che si lasca ammirare in un bel tondo,

    mentre, ispirato, dipinge, al di là degli eventi storici e religiosi che ne determinarono la scelta, sembra

    esaltare la vocazione di Praiano come terra di ispirazione per poeti e pittori. Me ne convinco sempre più,

    mentre gusto l’arte di Giovanni Bernardo Lama in quella straordinaria “Madonna con il Bambino” e nei

    SS.Luca e Francesco di Paola sull’altare, come nelle non meno bella “Madonna del Carmine” nell’ultima

    cappella della navata sinistra. Ma di fronte allo spettacolo della conflagrazione di cielo e mare, bellissimo in

    questa primavera un po’ tardiva, ma finalmente esplosa nel caleidoscopio profumato dello scialo della

    fioritura, dallo spiazzo del sagrato con alle spalle quel massiccio campanile a tre piani:Torre difensiva più

    che campanaria,quasi avamposto dei Lattari , che incombono solenni alle spalle, non c’è Bernardo Lama

    che tenga. Qui c’è traccia dell’evangelista Luca su commissione del Creatore.

    Ed il pieno delle emozioni continua nella Chiesa di Vettica Maggiore, dedicata a San Gennaro, con quella

    cupola maiolicata, che accende iridescenze al sole quasi estivo di fine maggio. La bella facciata è la quinta

    di un sagrato arabescato,palcoscenico naturale schiuso all’intrico di case abbracciate in un supremo atto

    d’amore prima di caracollare negli anfratti di mare. E qui, tra Vettica e Praiano, gli artigiani hanno recitato il

    loro ruolo fin da quando, ne secoli passati, praticavano l’arte della seta e del filato, in cui ancora oggi si

    esercita qualche donna nei piacevoli conversari con le vicine. E, forse, i turisti , sempre più numerosi ,

    nulla sanno dei pescatori, che, sempre meno, riammagliano le reti sugli spalti della Praia e, quando il mare

    si rabbuffa e poi all’improvviso si placa, intrecciano vimini per approntare gabbie per pesci ingenui. A

    scavare nella memoria dei cetri abitati, c’ è da cogliere belle testimonianze di storia e di storie di una

    comunità attaccata al lavoro, intraprendente sulle imbarcazioni per le rotte del Mediterraneo,come ardita a

    strappare coltivi alla montagna e fecondare vigne ed agrumeti nel regno della macchia. Nulla sanno, i

    turisti delle avventure per la pesca al corallo lungo la costa a strapiombo, dove gli scogli levigati dai capricci

    del mare hanno assunto, nel’immaginario collettivo, le sembianze della Madonna gotica o quelle mitiche di

    un drago che ingoia uomini ed imbarcazioni e li inabissa nei flutti: E bene hanno fatto i giovani a recuperare

    questa questa memoria imbastendo un bel“Fest ival delle tradizioni popolari”, che,anno dopo anno, sta

    avendo sempre maggior successo , In tempi più recenti,poi , giovani e meno giovani hanno dato vita una

    “Agenda Praiano” per colorare con mattonelle di ceramica artistica vicoli e sentieri, dando vivacità

    cromatica e schegge di allegria a quanti recuperano forze fisiche e ricreazione dell’anima alla gloria della

    luce nelle lunghe e gradevolissime passeggiate E la strada giusta per dare alla città una sua specificità ed

    una sua identicità, sempre che questo “Museo della Memoria” costruisca eventi di grosso spessore

    culturale e di grande effetto spettacolare. Le premesse ci sono tutte. Le energie intellettuali e, quel che più

    conta, l’entusiasmo non mancano. E’ una partita che si può giocare e vincere, arricchendo l’offerta turistica

    di tutta la Costa con proposte originali e di qualità che Praiano può e deve fare,E’ il mio augurio e la mia

    speranza.

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