Ravello. Secondo Amalfitano ritorna sui “muri” e si difende

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    Riceviamo e pubblichiamo Stamane, negli spazi riservati alle pubbliche affissioni è apparso un manifesto a firma di Secondo Amalfitano che si difende dagli ultimi attacchi dell'ex amico e attuale Presidente della Fondazione Ravello, Domenico De Masi. Nel silenzio delle opposizioni consiliari e del Sindaco Vuilleumier, neo consigliere di indirizzo dell'ente, sembra che tutto questo bailamme non indigni nessuno… "Subisco l’ennesimo attacco mediatico e personale, mai per mie eventuali incapacità, ma sempre e solo per mie presunte illegittimità, illegalità, disonestà morale, e cose simili, e sempre con menzogne. Non sono bastati quaranta e più anni spesi per il mio Paese dando tutto me stesso. Non è bastato che dopo quaranta anni di gestione onesta di tanti soldi pubblici e tanto potere decisionale mi ritrovi con la sola casa che mio padre mi ha lasciato, nonostante le mie dichiarazioni dei redditi fossero fra le più elevate di Ravello, grazie solo al mio lavoro. Non è bastato che io abbia sempre portato il nome di Ravello e dei Ravellesi in Italia e nel mondo solo per cose positive e di livello mondiale. Non è bastato che, dopo 120 anni dalla morte di Nevile Reid, durante i quali Villa Rufolo è stata solo oggetto di sfruttamento, di trafugamento, di incuria, di abuso, di abbandono, di sciatteria, per la prima volta il monumento più prestigioso di Ravello abbia un progetto di rilancio e interventi di restauro e ristrutturazione che già lo hanno fatto rifiorire. Non è bastata l’intera storia dell’Auditorium Oscar Niemeyer. Non è bastato aver dimostrato quotidianamente l’infondatezza delle mille fandonie e falsità raccontate sul mio conto. Tutto questo, e tanto altro ancora, non è bastato! Davvero … “GLI ESAMI NON FINISCONO MAI”. Ma va bene così! Supererò anche questo dimostrando dov’è la falsità e lo farò con la dignità di sempre, con lealtà e trasparenza e con la stessa forza della prima volta, quella forza che mi viene dai miei Cari, dalle tantissime Persone per bene che mi sostengono e mi hanno sostenuto, dall’amore che nutro per Ravello e i Ravellesi. Ma anche con la forza che mi viene dalle azioni dei miei denigratori, di chi mi ha tradito, di chi mi ha usato per i suoi interessi, degli ingrati, dei falsi adulatori, dei mercenari, degli ignavi, dei deboli di memoria, insomma dalla forza che mi viene dall’essere ORGOGLIOSAMENTE RAVELLESE.

    (Utente dal Web)

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