Castellammare di Stabia. Nuove Terme stabiane, via alla riapertura. Il Centro Laser riporterà in servizio 40 lavoratori

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Castellammare di Stabia. Contratto per la gestione firmato: il complesso delle Nuove Terme di Stabia riaprirà nei prossimi mesi ad oltre due anni dalla chiusura. Sulla data precisa, però, il sindaco Nicola Cuomo, che si è detto «moderatamente ottimista», non ha voluto sbilanciarsi: «Oggi è un giorno importante. Finalmente ci sono gli spiragli per ripartire». Ieri mattina in conferenza stampa il primo cittadino ha annunciato la sottoscrizione, avvenuta nella tarda serata di martedì, del contratto di affitto temporaneo del ramo di azienda sanitario-termale tra la società partecipata in liquidazione Terme di Stabia e il «Centro Laser srl». Quest’ultima a fine ottobre si è aggiudicata il bando per la gestione del complesso delle Nuove Terme per un anno rinnovabile solo di un altro anno e riporterà in servizio circa quaranta lavoratori. «Teniamo i piedi per terra – ha commentato il sindaco – perché ci sono ancora tante difficoltà da superare». In primis c’è la cassa integrazione da perfezionare per i lavoratori. «Ora dobbiamo risolvere la questione della cig – ha continuato Cuomo – e per questo il 23 dicembre ho ottenuto un incontro in Regione con l’assessore Severino Nappi. Intanto, il Tribunale di Torre Annunziata ha autorizzato il fitto temporaneo». Anche i lavori di messa in sicurezza del complesso, finanziati dalla Regione, sarebbero a buon punto tanto che non appena tornerà l’energia elettrica gli impianti verranno finalmente collaudati. «Nel momento in cui le Terme riapriranno – ha detto il sindaco – nel giro di qualche mese saremo pronti per il bando di gara internazionale». Si tratta della gara attraverso la quale si proverà a privatizzare l’azienda Terme. Gli immobili, invece, che sono di proprietà della partecipata Sint, resteranno nella disponibilità del Comune e quindi del pubblico. «Intendo fare di tutto per salvare Terme e le maestranze – ha affermato Cuomo – ma abbiamo bisogno di un gruppo privato che comprenda la strategicità e l’importanza del complesso termale più grande del Mezzogiorno». Piani a lungo termine che stridono, però, con la possibilità che Terme possa fallire. Per evitarlo il Comune ha presentato al Tribunale di Torre Annunziata un piano di concordato per rientrare dai debiti. Debiti che sfiorano i 14milioni di euro e per cui sono già partite azioni di responsabilità sul piano civile contro gli ex amministratori «accusati» di non aver proceduto per tempo alla messa in liquidazione. Negli ultimi giorni, infatti, i creditori (lavoratori, Inps, fornitori, ecc.) della partecipata si sono recati in Tribunale per esprimere il loro parere sul piano: se il 51% dei voti sarà favorevole Terme potrà continuare le proprie attività. In caso contrario: «Non ho ancora riflettuto – ha affermato Cuomo – su cosa si farà in caso di fallimento». Una dichiarazione che non è piaciuta ai rappresentanti sindacali. «Restiamo basiti – ha detto Salvatore Suarato della Fisascat-Cisl –Ovviamente siamo soddisfatti dell’interesse mostrato dal Centro Laser per l’azienda e restiamo a disposizione per i tavoli istituzionali. Speriamo che stavolta il sindaco abbia tolto ‘le quattro frecce’ e sia finalmente partito». «Non siamo soddisfatti, rimangono molti dubbi – ha spiegato Michele Longobardi della Filcams-Cgil – e dobbiamo ancora attendere risposte su cig, concordato senza dimenticare la situazione politica caotica». «L’amministrazione che è mai stata tempestiva a dare soluzioni – ha affermato Luigi Natale della Uil-Tucs-Uil –Il suo immobilismo ha mandato la città in grave difficoltà economica. I sindacati hanno sempre fatto più della loro parte dando anche consigli tecnici a qualche amministratore». «Per poter parlare di ripresa, apertura o qualsiasi altra cosa, c’è da definire l’accordo sulla cig in deroga 2015 – si legge in una nota della Confsal-Fesica –Auspichiamo che tutti siano della partita, senza alcuna defezione». (Francesco Ferrigno – Il Mattino)

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