Positano, questa sera Raffaele Urraro presenterà La parola incolpevole foto
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Il prof. Raffaele Urraro è poeta e saggista, con una forte predisposizione alla semiologia e alla linguistica, specializzato in Giacomo Leopardi (autore tra gli altri testi di “Giacomo Leopardi. Le donne, gli amori”). Collabora per diverse riviste letterarie e ha all’attivo svariate pubblicazioni, tra cui citiamo “Ero un ragazzo scalzo nel cortile” per la poesia e “La fabbrica della parola” per la saggistica
La poetica di Urraro è percorsa da un amore viscerale per la parola: un amore vissuto in tutti i suoi aspetti, dal trucco e la menzogna (“le tue parole anche se / truccate nello sguardo / e imbellettate con astuzia”). Eppure, nonostante questo sforzo di mascheramento, la parola non conosce colpa per il professore. Tutti i trucchi e gli inganni sono opera piuttosto della mente: “Di tutti gli arabeschi /calati sulla pagina bianca /di tutti i nostri giochi /costruiti con un po’ di fantasia /la parola è incolpevole”.
È tale l’amore per la parola che sovrasta quello per l’uomo tant’è che alla preoccupazione intimamente umana della morte il poeta risponde preoccupandosi della sorte delle parole e non del corpo:
ho ancora parole da dire
sulla punta della penna
e se tu mi porti via
anche le parole moriranno
Né tanto meno è il buio a far paura (come assenza di visibilità) quanto piuttosto il silenzio come fine della voce: “Dove non avrei paura del buio /ma dell’assoluto silenzio che s’imbrina /come foglia di ghiaccio”.
La parola è amante, innamorata, a tal punto che Urraro la vede nelle vesti della luna, proprio come fa il fidanzato che cerca il volto della sua donna nel cielo: “Si vede soltanto il chiarore della luna /che sembra un velo di seta /o il contorno allusivo di una parola”. Non quindi il desiderio egocentrico di vivere in eterno attraverso la parola ma di vivere ancora per far vivere la parola.
Raffaele Urraro a sinistra nella foto di Massimo Capodanno