Striscioni al San Paolo di Napoli, controlli più serrati

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    Stretta della Questura di Napoli ai varchi di ingresso del San Paolo. Raddoppiati i controlli agli accessi delle curve dopo che il club azzurro si è rammaricato con i vertici napoletani della polizia per la continua violazione del regolamento di accesso degli striscioni allo stadio. Dopo il maxi-lenzuolo non autorizzato con cui veniva contestato il presidente De Laurentiis in occasione della gara con il Genoa e i tanti petardi fatti esplodere all’interno dello stadio dai tifosi della Roma, la polizia ha triplicato la vigilanza. Secondo la normativa i tifosi, per esporre uno striscione, devono presentare una domanda scritta alla società che ospita l’incontro almeno sette giorni prima della partita indicando le proprie generalità e devono specificare misure, materiale, contenuto e posizione nello stadio del loro striscione. La società girerà la richiesta al Gos (Gruppo operativo di sicurezza, formato da un funzionario di pubblica sicurezza e da responsabili dei vigili del fuoco e delle due società) oppure alla Questura, che deve autorizzare gli striscioni, almeno cinque giorni prima della partita. E in nessuno dei casi in cui sono apparse le scritte contro De Laurentiis c’era stata una richiesta in tale direzione. La contestazione di una parte della Curva B aveva fatto esplodere il patron azzurro alla fine della gara con il Genoa. Questo non è mai accaduto. In occasione della gara con la Fiorentina i controlli non hanno portato ad alcun sequestro: la azione deterrente delle forze dell’ordine è riuscita a prevenire l’esposizione di un nuovo striscione. (Il Mattino)

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