Torre Annunziata la protesta degli Avvocati da Sorrento a Castellammare di Stabia contro una giustizia per ricchi

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Contro la giustizia per ricchi voluta dal Governo sono scesi in campo gli avvocati dell'Ordine di Torre Annunziata,  fino ad arrivare alla supplica alla Madonna di Pompei dopo aver occupato il Tribunale, un esempio che speriamo porti a mobilitare tutta la classe forense sopratutto i cittadini ancora non consci del grave crimine che si sta commettendo e non solo per la penisola sorrentina e costiera amalfitana di cui principalmente ci occupiamo. Da Sorrento, dove gli avvocati locali sono in prima fila in questa battaglia,  a Castellammare di Stabia si sta alzando un grido contro questa giustizia per i poteri forti, i cittadini verranno stritolati dal Moloch della giustizia, i costi per chiedere i propri diritti stanno diventando sempre più esorbitanti, anche far ricorso ad una semplice multa costa più della multa stessa e la cosa, più vergognosa e assurda è che si dovrà pagare per conoscere le motivazioni di una propria condanna, per sapere perchè si è condannati, perchè si è deciso che si ha torto davanti alla legge si dovrà pagare, ci sarà sempre più uno scollamento del popolo con le istituzioni , ci saranno i deboli ed i poveri che verranno schiacciati e ci sarà chi cercherò giustizia con le vie alternative che temiamo non siano quelle della conciliazione o della fallimentare e speculativa mediazione, chi scrive, direttore di questo giornale, è anch'esso avvocato e il proprio lavoro diventa sempre più difficile, difficile perchè ci mettiamo nei panni dei clienti, che sono persone , amici, uomini e donne della nostra terra ignari che lo Stato li sta schiacciando sempre di più.  “Il nuovo sistema di giustizia offre, tra l’altro, vantaggi ai soliti poteri forti, come banche, assicurazioni e grandi gruppi industriali, e crea l’ennesimo divario sociale tra ricchi, che potranno tranquillamente fronteggiare le impennate dei costi delle procedure, e chi, invece, rinuncerà in partenza perché non potrà mai permetterselo. Questa non è giustizia.E dove non c’è giustizia, non c’è democrazia”, come ha detto l’avvocato Gennaro Torrese, presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Torre Annunziata, nel corso del “sit-in” di protesta dell’altro ieri mattina al teatro Politeama, contro la “riforma giudiziaria”, che cancella indiscriminatamente le sezioni distaccate, aumenta i costi procedurali, mortifica i processi e, di fatto, impedisce l’accesso alla “giustizia” violando l’articolo 24 della Costituzione. Vincendo una storica ritrosia ad uscire dai tribunali – così  il presidente Torrese – , abbiamo attuato forme più nuove ed efficaci di protesta, come l’occupazione, il flash mob, conferenze stampa, punti informativi cittadini ed assemblee. La nostra protesta arriverà fino a Monte Citorio a Roma il 20 febbraio prossimo. Abbiamo suscitato l’interesse dei cittadini e delle forze sociali e politiche, anche attraverso agli organi di informazione, che ringrazio per l’ottimo lavoro svolto. Siamo riusciti a far passare il messaggio che la nostra è una protesta per i cittadini e per la tenuta dei valori democratici del Paese. Senza giustizia non c’è democrazia”. E ancora: “Se c’è una giustizia alla quale possono accedere soltanto i ricchi, per gli insopportabili costi, non c’è giustizia – riprende il presidente Torrese -. Le disposizioni che critichiamo sono le sentenze con motivazioni a pagamento, il taglio indiscriminato delle sezioni distaccate, il giudice monocratico quasi sempre anche in appello, una serie di trappole processuali, la diminuzione dei compensi per il gratuito patrocinio…, con conseguenti vantaggi per i soliti poteri forti. L’avvocatura sta conducendo una battaglia non per presunti fini corporativistici, ma a tutela dei diritti dei cittadini”. Gli avvocati chiedono “un’auspicata inversione di tendenza”: “Innanzitutto – dice  il presidente Torrese -, chiediamo le dimissioni del ministro Cancellieri per incapacità manifesta: torni a fare il Prefetto. Pretendiamo un mutamento radicale dell’impostazione della politica sulla giustizia, attraverso la partecipazione, a titolo assolutamente gratuito, degli avvocati negli uffici legislativi del ministero per la promozione di leggi e provvedimenti. Invito gli avvocati-parlamentari a non votare i provvedimenti contestati. Infine, mi auguro un’implementazione degli strumenti informatici (Pct) nel tradizionale processo con l’obiettivo di creare un’efficiente cooperazione telematica tra gli attori del processo medesimo”. Una situazione insostenibile 

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