Roma. Icone dell´invisibile. Astrazione italiana alla Galleria Marchetti, a cura di Silvia Pegoraro. foto

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    Icone dell’invisibile. Astrazione italiana alla Galleria Marchetti

    Roma, 14 novembre – 14 dicembre 2013

     

     

    La Galleria Marchetti di Roma propone una rassegna sull’astrazione italiana contemporanea, ospitando un buon numero di artisti presenti al XLVI Premio Vasto d’Arte Contemporanea. L’iniziativa promossa dalla galleria di via Margutta riprende e modula il macrotema affrontato nell’ultima edizione (2013) della mostra abruzzese, intitolata significativamente Oltre l’immagine. Le molte anime dell’astrazione nell’arte italiana.

     

    Il progetto prospetta una panoramica estesa e di qualità notevole sui diversi modi con i quali è stata elaborata la questione del non figurativo nello scenario nazionale degli ultimi cinquanta anni. La selezione operata da Silvia Pegoraro, responsabile anche della curatela del Premio Vasto, illustra con finezza le tappe di un itinerario ideale qualificato dal costante rinnovamento dei principi estetici elaborati in seno alle avanguardie storiche. 

    Uno dei nodi emergenti nella cornice concepita dalla curatrice riguarda la problematica “contemporaneità” dell’astrazione, chiamando in causa l’assetto storiografico e assiologico della disciplina storico-artistica (e delle sue componenti più schiettamente critiche). Il punto è grosso modo il seguente: la pittura e la scultura astratte hanno fatto il loro tempo? E se sì, quando? La questione, nella sua semplicità, apre la strada ad un grappolo di interrogativi di sicuro interesse. Come si devono giudicare le persistenze dell’astrazione dopo la svolta concettuale? Hanno legittimo diritto di cittadinanza nell’orizzonte recente oppure sono espressione di un fenomeno che ha ormai esaurito ogni vena artisticamente apprezzabile?

    La mobilissima piattaforma del mondo dell’arte sembra in effetti proclive a destinare all’obsolescenza qualsiasi fenomeno del passato anche prossimo, dominata – almeno nelle sua vulgata – dall’ideologia del nuovo. Che dire, allora, di una tendenza che vanta ormai un secolo di vita e le cui radici espressive appaiono oggi molto lontane nel tempo? Quali metri di valutazione possono/devono essere adottati per considerare il lavoro degli artisti che hanno seguitato a cimentarsi nell’astrazione anche durante e dopo l’affermazione delle prospettive di Andy Warhol, Donald Judd e Joseph Beuys? Si può finalmente e a cuor leggero, insomma, rubricare il non figurativo nellafamigerata categoria dell’ornamentale, come molti avevano auspicato anche nei momenti di massimo splendore del fenomeno, increduli di fronte alle sbandierate tensioni spirituali delle tele degli astrattisti? 

    La mostra della Galleria Marchetti ha certamente il merito di sollecitare la riflessione – in modo esplicito – sui nodi elencati, il che non è poco data la desolante rarità di iniziative in grado di tematizzare una qualsivoglia questione, prospettare un’idea al riguardo e magari invogliare anche alla dialettica. L’esame delle nozioni di contemporaneo e attuale, del loro rapporto e dell’accezione valutativa dei due concetti, che motiva le scelte curatoriali e inquadra il progetto nel suo complesso, è del resto un argomento di grande suggestione, capace di innescare il pensiero su una serie di elementi decisivi nell’economia dei saperi che si occupano di arte (uno su tutti: la teoria del giudizio).

    A leggere la lista degli artisti radunati da Silvia Pegoraro, in ogni caso, e a dare un’occhiata alle loro opere è difficile non percepire la singolare vitalità dell’astrazione nelle ultime cinque decadi e la qualità almeno di certi apici della “corrente”; così come difficile risulta considerare gli astrattismi recenti come attrazioni nostalgiche buone (solo) per un Jurassic Park dedicato all’arte. 
        Francesco Sorce, 6/11/2013

    Elenco degli artisti: Carla Accardi, Gianni Asdrubali, Nanni Balestrini, Luigi Boille, Nicola Carrino, Alfredo Celli, Luciano De Liberato, Alberto Di Fabio, Sidival Fila, Licia Galizia, Giorgio Galli, Edoardo Landi, Sergio Lombardo, Carlo Lorenzetti, Teodosio Magnoni, Renato Mambor, Gianfranco Notargiacomo, Achille Perilli, Serj, Mauro Staccioli, Antonella Zazzera.

     

    ICONE DELL’INVISIBILE – 21 volti dell’astrazione nell’arte italiana contemporanea
    A cura di Silvia Pegoraro 

    Galleria d’Arte Marchetti 
    Via Margutta 8 – 00187 Roma 
    Inaugurazione: giovedì 14 novembre 2013, ore 18.30 
    Periodo espositivo: 14 novembre – 14 dicembre 2013 
    Ingresso libero 
    Orari: lunedì 16.30-19.30; martedì-sabato 10.30-13.00 / 16.30-19.30 
    Catalogo: “I Quaderni della Galleria Marchetti”, n. 3, a cura di S. Pegoraro, Edizioni Grafiche Turato 
    Informazioni: tel/fax 06 3204863 – 
    info@artemarchetti.it – www.artemarchetti.it 

    Didascalie delle immagini a corredo, sotto:
    1. Alfredo Celli, Superficie BK7, 2013, cortesia Galleria Marchetti
    2. Luciano De Liberato, Rapsodia, 2013, cortesia Galleria Marchetti
    3. Sergio Lombardo, 5-chromatic minimal toroidal map, 1997-2001, cortesia Galleria Marchetti
    4. Mauro Staccioli, San Casciano, 2006, cortesia Galleria Marchetti
    5. Renato Mambor, Senza titolo, 1964, cortesia Galleria Marchetti 

     

    [Dal lancio-stampa ricevuto; segnalazione del crticio d’arte Maurizio Vitiello.]

     

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