Milano. LICEO ARTISTICO STATALE di BRERA. Spazi, confini e territori.
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Martedì 19 novembre 2013 alle ore 18,00
nei locali dello
SPAZIO ARTE LABORATORIO HAJECH
del LICEO ARTISTICO STATALE di BRERA
in via Marcona, 55 20121 Milano
sarà inaugurata la mostra
Spazi, confini e territori
con le opere di
AGOSTINO BONALUMI HSIAO CHIN JORRIT TORNQUIST
ARTURO VERMI GIUSEPPE AMADIO
GINO LUGGI PINO MANOS ARMANDO MARROCCO
VINCENZO MASCIA PIERGIORGIO ZANGARA
L’evento è a cura del Dirigente Scolastico Prof.ssa CARLA MARIA ARIENTI
e del Presidente del Consiglio d’Istituto MONICA CASALI
Testo e Presentazione del critico d’Arte CARLO FRANZA
Allestimento:
Prof.sse MARISA SETTEMBRINI ANNA STRADA
e la classe di Scenografia 3D
Scrive Carla Maria Arienti:
Ancora una volta il nostro Liceo Artistico Statale di Brera si trova a dar vita a una mostra storica soprattutto per i temi e il movimentismo dell’arte, di taluni gruppi e di taluni artisti che si sono dagli anni Cinquanta in poi caratterizzati sul tema dello “spazio”. La mostra ha per titolo “Spazi, confini e territori. Luoghi, movimenti e tendenze dell’arte contemporanea”. Opere di dieci artisti contemporanei, taluni viventi, altri scomparsi, che aprono una riflessione sulle estetiche di “spazi, confini e territori”, sul lavoro intorno alla forma chiusa che per scelta si mette in relazione con la dinamicità del reale, con chiari rimandi al cosmo, ai segni di un passaggio che diventa sempre più inderterminato. Nomi storici come Agostino Bonalumi e Arturo Vermi per citarne qualcuno, e altri che nelle le loro opere trovano il coinvolgimento dello spazio reale che diventa così tema centrale grazie alla fisicità, alle dislocazioni interne ed esterne, alle estroflessioni e soprattutto alla ricerca di infinito.
Scrive Carlo Franza:
Una mostra che propone un percorso di forte impatto tra le opere di dieci artisti contemporanei, taluni viventi, altri scomparsi, e che apre una riflessione su estetiche di “spazi, confini e territori”. Luoghi ancora oggi dominanti e caratterizzanti, nel quadro ancor più ampio di nuovi territori instabili, capaci di ampliare quei termini mutanti che dagli anni Cinquanta in poi hanno segnato culturalmente l’arte contemporanea, vale a dire dallo “spazialismo” di Lucio Fontana al linguaggio di “segni e forme” di Arturo Vermi, dal cinetismo di luce e movimento di Tornquist all’informale magico e spirituale di Hsiao Chin, dal “rigorismo” spazialista ed estroflesso di Agostino Bonalumi, Pino Manos e Giuseppe Amadio, fino alla movimentazione di “luoghi/territori” fra terra e cielo e l’ambiente primordiale di Armando Marrocco, ma anche il “costruttivismo/destruttivismo Madì” di Gino Luggi, Vincenzo Mascia e Piergiorgio Zangara.
La mostra potrà essere visitata fino al 17 dicembre 2013
dal lunedì al venerdì dalle ore 9,30 alle ore 14,30 e dalle ore 15,00 alle ore 17,30
ed il sabato dalle ore 9,30 alle ore 12,30
(ingresso via Hajech, 27)