Luigi Criscuolo, viene da Ravello in Costiera amalfitana l´eccellenza del mondo del restauro

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A trenta anni si può già dire di avere fatto dell’arte e in particolare modo del restauro la propria ragione di vita? Sembra proprio di sì se si guarda al percorso personale e professionale di Luigi Criscuolo, figlio di una terra che proprio del bello ha fatto la sua ragion d’essere e che di queste eccellenze avrebbe bisogno per gestire al meglio un patrimonio di inestimabile valore. Criscuolo nasce a Ravello, nel cuore della Costiera amalfitana: all’attivo già due lauree triennali ed una specialistica, una magistrale, il superamento dell’Esame di stato (entrato in vigore per la prima volta dopo che nel dicembre 2012 è stata istituita la figura professionale di restauratore e collaboratore restauratore), un corso interdisciplinare di alta formazione alla fondazione Plart, una specializzazione in conservazione e restauro nel settore delle tavole e sculture policrome e dipinti su supporto tessile (argomento cardine della tesi presentata in sede di Esame di stato, con la presentazione di un prototipo sperimentale del tutto innovativo per il tensionamento costante dei dipinti, che si è rivelato molto efficiente e funzionale). Uno dei primi professionisti del settore a potere vantare questo tipo di abilitazione sul territorio nazionale, certamente l’unico in Costiera amalfitana e sorrentina.

Un curriculum già prestigioso costruito con dedizione, sacrificio e dieci anni di studio. Una passione nata da bambino quando ammirava il padre mentre, nel piccolo laboratorio domestico, restaurava mobili antichi. “Di quegli anni ricordo l’odore della gommalacca, della collaforte, i gesti armoniosi di mio padre. Da lì credo sia scoppiata la passione per l’artigianato e per l’arte in generale”. E allora via, dopo il diploma conseguito al liceo scientifico “E. Marini” di Amalfi, a Napoli dove, proprio come una scultura, la sua carriera prende corpo. “Anni intensi – spiega – coronati però dal raggiungimento degli obiettivi che mi ero prefissato”. Fra i tanti lavori già realizzati i più importanti riguardano gli interventi di restauro delle superfici decorate del teatro Teatro San Carlo, quello degli arredi interni dello studio Murat a Palazzo Reale di Napoli, del Cristo ligneo del XIII sec. nel Duomo di Ravello. Senza contare il restauro di alcuni manufatti del Museo delle Arti Sanitario dell’Ospedale degli Incurabili a Napoli, quello degli affreschi dell’ex refettorio dell’Eremo dei Camaldoli di Vico Equense e gli interventi di manutenzione e restauro dei manufatti dell’appartamento storico delle opere presenti nel laboratorio e nei depositi di Palazzo Reale. Referente culturale del circolo Legambiente di Amalfi, con progetto di recupero dell’area archeologica del Monastero Benedettino della SS. Trinità a Ravello, attualmente è impegnato al Museo di Capodimonte nei laboratori di restauro del Polo Museale della città di Napoli.

Criscuolo è una figura vulcanica che oggi opera intensamente su tutto il territorio della Costiera, con progetti di natura socio-culturale e ambientale e a Napoli dove esercita la professione nel suo settore. Fra i mille progetti, uno dei più importanti è certo quello di continuare il progetto della Compagnia di Mao, un laboratorio di scultura su pietra e ceramica ideata, circa un anno fa, insieme a un grande artista amalfitano, Francesco Mangieri in arte Mao, scomparso da poco. “Il testamento che ci ha lasciato questo artista è enorme. Lavorare affinché la Compagnia si affermi sempre di più è e sarà un nostro dovere”. Impossibile non avvalersi di una figura professionale di questa caratura.

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