Vico Equense. Diffida del prefetto di Napoli a Gennaro Cinque, venti giorni e il comune sarà Commissariato
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VICO EQUENSE. Il prefetto di Napoli, Francesco Antonio Musolino, ha diffidato sindaco e consiglieri comunali dopo la mancata approvazione del rendiconto di gestione 2012. Il provvedimento, scontato ed atteso dopo lo sforamento del termine del 30 aprile previsto dalla legge per l’approvazione del documento contabile, concede in extremis ulteriori 20 giorni, quindi fino al 29 maggio, per provvedere, dopodiché il Comune sarà commissariato. Una prospettiva sempre più concreta perché non sembra esserci via d’uscita all’estrema frammentazione verificatosi in Consiglio sia tra le fila della maggioranza che dell’opposizione. La crisi è esplosa a novembre con la cacciata di tre consiglieri, Maria Lora Cristallo, Andrea Balestrieri e Maurizio Cinque, giudicati dal primo cittadino non leali nei suoi confronti. Una spaccatura che, seppure non concretizzatasi nella costituzione di un gruppo misto, ha portato i tre dissidenti a votare a volte con la maggioranza, altre volte con l’opposizione. La frattura netta è arrivata con l’elezione del nuovo presidente del Consiglio dopo le dimissioni di Matteo De Simone. Il candidato del sindaco, Andrea Buonocore, non è riuscito ad affermarsi proprio a causa dei tre dissidenti che, insieme all’opposizione, hanno eletto presidente dell’assise Maurizio Cinque, uno di loro. Dopo lo sgarbo subito, i fedelissimi del sindaco disertano regolarmente conferenze dei capigruppo e sedute del Consiglio. Gesti di protesta per pressare il neopresidente a dimettersi e far recedere i consiglieri recalcitranti. Maurizio Cinque, dal canto suo, rivendica la validità della sua elezione. Dall’altro lato, la stessa opposizione non è compatta. Nel consiglio del 29 aprile che doveva approvare il rendiconto 2012, i consiglieri di minoranza, che pure avevano la possibilità di bocciare il bilancio e commissariare subito il Comune, si sono spaccati tra chi voleva il commissariamento subito (Forza del Sud) e chi voleva magari anche approvare il documento per riparlare di commissariamento più avanti, dopo novembre, quando la ricandidatura di Gennaro Cinque non sarà più possibile (In movimento per Vico). Lo stesso Pdl, partito del primo cittadino, sarebbe diviso al suo interno tra esponenti che vorrebbero tornare subito alle urne ed altri che invece vorrebbero tentare la strada della ricomposizione. Ipotesi questa caldeggiata anche da Flora Beneduce, consigliere regionale del partito di Berlusconi, in una lettera inviata al primo cittadino.
Claudia Esposito Il Mattino