Sorrento. Via alla demolizione di una parte dell´Hotel Cavour, in attesa che la Legge sia uguale per tutti.

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di Salvatore Caccaviello

Ruspe all’ Hotel Cavour , è la prima volta in una struttura ricettiva in penisola sorrentina. In fase di demolizione una parte dell’albergo di via Capo ritenuta abusiva. I cittadini sorrentini si aspettano che questo sia l’inizio di una più vasta azione che riporti legalità e giustizia su di un territorio da troppo tempo martoriato dall’abusivismo edilizio.

Sorrento – Dopo una serie di ricorsi  e vicissitudini burocratiche ieri mattina, 8 maggio, le ruspe si sono presentate all’ingresso dell’Hotel Cavour, in via Capo, per demolire una parte della struttura ritenuta abusiva dall’ Autorità Giudiziaria. Niente ha potuto il proprietario dell’albergo Salvatore Astarita, decano tra gli albergatori sorrentini, per evitare  l’abbattimento. L’anziano imprenditore ha assistito alla demolizone delle strutture irregolari restando impassibile, senza parole, confortato dal suo legale l’Avv. Luigi Alfano. L’intera operazione è stata finanziata dal Comune di Sorrento che ha anticipato, tramite la Cassa Depositi e Prestiti, i 70 mila euro necessari per la demolizione. Durante gli anni molteplici sono stati i tentativi, da parte del proprietario, per scongiurare l’abbattimento che alla fine è arrivato. A  testimonianza che la Legge, seppure dopo un lento percoso, inesorabilmente arriva all’obiettivo finale. Di fronte forse alla prima operazione di vero abbattimento operato nel territorio comunale, molti cittadini si aspettano ora di vedere la stessa Task Force, ieri presente in Via Capo, in altre località del territorio comunale, ove evidenti casi di illegali attività commerciali conseguenti a speculazioni edilizie tuttora operano indisturbati. Ieri erano presenti presso l’Hotel Cavour gli agenti del Commissariato di Sorrento agli ordini del Vice Questore Antonio Vinciguerra, i Vigili Urbani coordinati dal Comandante Antonio Marcia, nonché i vertici dell’Ufficio Tecnico Comunale e dell’Ufficio Antiabusivismo l’Ing. Alfonso Donadio e l’Arch. Daniele De Stefano; si spera di vederli presto gestire le stesse operazioni presso ben più gravi situazioni di speculazione edilizia, ritenute da tempo irregolari dalla Magistratura, lungo il territorio comunale. 63 in penisola e 23 nel Comune di Sorrento sono gli abusi edilizi, al momento individuati, che la Procura di Napoli ha previsto che debbano essere abbattuti. Quindi, se la Legge è Legge ed è uguale per tutti, presto dovremmo vedere eseguiti tali abbattimenti. Se per la prima casa si deve cercare di trovare una soluzione, che pur ostacolando tale fenomeno eviti allo stesso tempo che delle famiglie vadano a vivere in mezzo ad una strada, nessuna tolleranza si deve avere nei confronti delle speculazioni edilizie. Troppo è stato il lassismo nel corso degli anni da parte delle Autorità e finanche delle Istituzioni presenti sul territorio affinchè si potesse arginare il fenomeno dell’abusivismo edilizio. Nel corso degli ultimi decenni si sono viste sbucare dal niente, nei posti più disparati, strutture ricettive di ogni genere. Nei luoghi impensabili, persino negli alvei, cementificando e deviando i nostri corsi d’acqua, in un territorio definito ad alto rischio idrogeologico. Oppure spudoratamente lungo il ciglio delle nostre strade senza che le Istituzioni intervenissero con autorità per fermare tali scempi. Dove, in barba agli imprenditori che operano nel rispetto della Legge, si sono permessi continui abusi. Senza alcuna autorizzazione ma soprattutto, essendo strutture ricettive, senza alcun progetto strutturale e collaudi statici, mettendo  a rischio gli stessi avventori. Cosa ancora più grave, non si è riuscito tuttora a capire come il Comune abbia rilasciato a costoro le licenze amministrative per attività esercitate in luoghi che senza ombra di dubbio ne connotano l’abusività. In una comunità che vive di turismo e quindi di paesaggio è intollerabile che si debba continuare ad assistere a tale fenomeno, che senz’altro costituisce un danno irreparabile sia per il territorio che per la nostra economia. Che potrà essere combattuto soltanto snellendo il percorso burocratico, evitando ricorsi vari e colpendo l’abuso all’istante quando viene scoperto.  Inoltre sarebbe opportuno  che in futuro si indirizzasse l’attività edile verso nuove frontiere quali l’edilizia ecosostenibile, il recupero di vecchi edifici nonchè la messa in sicurezza dell’intero patrimonio immobiliare del territorio. 09 Maggio 2013 – salvatorecaccaviello positanonews.

 

 

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