Le immagini di Sorrento in tre secoli

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Continua a Sorrento con successo la mostra a Villa Fiorentino

 

SORRENTO – Sta riscuotendo un vasto consenso la mostra con le immagini dell’epoca che ritraggono Sorrento ed i suoi dintorni che sono esposte a Villa Fiorentino già dal 16 marzo.

Esse ripercorrono tre secoli che immortalano le varie zone più belle della costiera sorrentina, con qualcuna che è proiettata anche sull’isola azzurra, Capri, e sono state messe ‘insieme’ dalla caparbia tenacia di tre uomini che hanno voluto far vedere le trasformazioni che sono avvenute dal 1700 ad oggi.

L’avvocato Antonino Cuomo che è il presidente dell’Associazione Studi Storici Sorrentini, giornalista ed autore di molte pubblicazioni di storia patria, ed è un uomo molto addentrato storicamente sulla storia di Sorrento e della sua costiera. Antonino Parlato, con le sue foto di collezione, ed Antonino Fattorusso, con i suoi scatti fotografici, hanno voluto mettere in risalto quei luoghi resi famosi in tanti scritti ma anche in qualche film. Si ripercorre quel tempo che fu, nella quale non solo sia Roma, che Pompei, che Ercolano, che anche le altre zone artisticamente più famose d’Italia erano oggetto di visite di ricchi giovani dell’aristocrazia europea a partire dal XVII secolo ed era destinato a perfezionare il loro sapere con partenza ed arrivo in una medesima città. Stiamo parlando del ‘Gran Tour’ , che era un lungo viaggio nell’Europa continentale, che poteva durare da pochi mesi fino a svariati anni. La destinazione finale era comunemente l’Italia, o più raramente la Grecia.

Durante il Tour, i giovani imparavano a conoscere la politica, la cultura, l’arte e le antichità dei paesi europei e passavano il loro tempo facendo giri turistici, studiando e facendo acquisti. Così tra le località più famose ci fu anche Sorrento che non sono solo veniva presentata come ‘meta turistica’ ma anche come ‘meta culturale’. Nella quale non ci sono solo le sue bellezze naturali ma ci sono anche alcuni resti dell’antico oppidum romano e della città cinquecentesca, chiusa dai valloni e dalla roccia tufacea sul mare. L’essere stata la patria di Torquato Tasso rappresentava quel motivo in più perché il mondo culturale dei secoli XVIII e XIX si sentisse maggiormente attratto a conoscere il luogo, sull’azzurro mare, ove il Cantore della Gerusalemme Liberata aveva avuto i natali. Nelle immagini dei vari autori e poeti: tedeschi, italiani, francesi ed anonimi, che vanno dalle litografie a colori a quelle ad acquaforte, dalle incisioni su legno a quelle su rame, l’obiettivo si focalizza con una certa visione ben mirata, su quei luoghi di un certo valore della zona sorrentina (valloni, la casa del Tasso, le marine e le coste). Quei valloni verdi che fanno parte di quella storia degli antichi romani che usavano essi come delle strade di comunicazione e che con delle condutture avevano convogliato verso il mare le acque provenienti dalle montagne. Quelle marine che un tempo furono protagoniste di quelle navi a vele della costiera sorrenina che solcarono tutti i mari del mondo portando i vari prodotti delle terra delle sirene nei porti più svariati dei cinque continenti. Quei palazzi nei quali nacquero dei personaggi famosi come Torquato Tasso, che diedero un ulteriore rafforzamento dell’immagine di Sorrento nel mondo. Ma la litografia che incuriosisce forse più delle altre è quella con il famoso castello, che oggi non c’è più ed al suo posto c’è Piazza Tasso, che con la ‘Porta di Sant’Antonino’ o ‘Porta del Piano’ che era sulla sua destra, era l’ingresso nella città di Sorrento. Ma se si vuol avere una visione di queste meraviglie di questa esposizione, bisogna andarle a guardare da vicino.
La mostra sarà aperta fino al prossimo 14 aprile, tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, è restata chiusa solo lunedì 1 Aprile.


    

 

GIUSEPPE SPASIANO

 

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