Amarcord, ero in vacanza a Santa Maria di Castellabate

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 Più veloce di sempre e con un ultimo sprint se n’è andato Pietro Menna, la Freccia del Sud. Ricordo vividamente la prima volta che sentii il suo nome, risuonò nelle mie orecchie come lo sparo dello starter. Ero in vacanza a Santa Maria di Castellabate e con mi fratello e i miei cugini nel pomeriggio, prima ci scendere in spiaggia, ci sfidavamo in delle gare di velocità. Il più delle volte tagliavo il traguardo per primo e allora i miei parenti mi dicevano – uà, ma chi sei Mennea?- Credo che chiunque abbia dimostrato di avere un minimo di agilità nelle gambe sia stata detta la stessa cosa che fu detta a me. Da quel giorno qualche gioco della gioventù l’ho vinto pure e correre mi ha dato sempre una grande energia, mi ha fatto pensare che l’Italia è un posto pieno di persone straordinarie, un grande albero genealogico dove il Sud genera le sue radici vitali che muovendosi in avanti portano verso il traguardo l’intero paese. Ora è mio fratello un piccolo Mennea e come lui in Italia ce ne sono molti, che ogni giorno in qualsiasi sport e mestiere danno il massimo per mettere le ali sotto la grande scarpa dell’Italia. Pietro Mennea oggi le ali sotto i suoi piedi è riuscito a conquistarle. Se vi capita di alzare la testa verso il cielo quella striscia bianca che vedrete non è il residuo del passaggio di un caccia, ma è lui che come Mercurio corre più veloce di tutti lasciandoci una scia del suo ricordo.

Valerio Di Nardo

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