Novecento anni dalla data di consacrazione della antica cattedrale di Sorrento

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Se l’ antica cattedrale di Sorrento non fosse ormai scomparsa, il 16 marzo di quest’ anno avrebbe celebrato il novecentesimo anniversario dalla data in cui fu consacrata in occasione di una cerimonia celebrata dal Cardinale Riccardo di Albano ed alla quale, con ogni probabilità, – oltre che i nobili sorrentini – intervennero anche i signori dei vicini principati di Capua e di Salerno oltre che tantissimi ecclesiastici. La ricorrenza non è sfuggita a Fabrizio Guastafierro il quale ha ritenuto di elaborare uno studio proprio sulla Cattedrale sorrentina partendo dall’ epoca paleocristiana per giungere fino all’ appena richiamata consacrazione del 1113. Potenzialmente destinata a trasformarsi in un libro, l’ opera (che per quanto esauriente – a detta dello stesso autore – è da ritenersi ancora “abbozzata oltre che meritevole di ulteriori correzioni ed approfondimenti”) è già consultabile in due sezioni del sito internet: www.ilmegliodisorrento.com. Allo stato – proprio per festeggiare il novecentesimo anniversario al quale si è fatto riferimento – sono già on line circa quaranta pagine “diverse”, divise in due sezioni: una intitolata semplicemente la “Cattedrale” e l’ altra “La consacrazione del 1113”. Molte, in ogni caso, le notizie che possono essere considerate interessanti ed inedite o, comunque, poco conosciute. Come quelle, ad esempio, che riguardano la probabile ubicazione della antica chiesa maggiore sorrentina ed i cambi di intitolazione che verosimilmente lo videro interessato. Al riguardo, infatti, il ricercatore sorrentino si è impegnato a dimostrare come siano destituite di ogni fondamento le versioni che – in passato – miravano ad avvalorare le tesi di collocazione della cattedra vescovile nella chiesa annessa all’ ormai scomparso Monastero di San Renato o in quella dedicata ai Santi Felice e Baccolo (anche conosciuta come Chiesa del Rosario). Per farlo non solo si è dedicato ad aspetti storici sui due antichi templi cristiani, ma anche sugli aspetti devozionali che videro interessati i Sorrentini in epoche assai remote. Al termine di un lungo ed interessante ragionamento, lo stesso autore, giunge ad una affascinante conclusione: molto verosimilmente l’ antica cattedrale di Sorrento sorgeva a pochi passi da quella oggi conosciuta e potrebbe identificarsi con una Chiesa dei Santi Renato e Valerio di cui si sono perse le tracce (prima che novecento anni fa si trasformasse in chiesa dedicata ai Santi Filippo e Giacomo oltre che alla Vergine Maria, alla Santa Croce, a tutti gli angeli, agli apostoli martiri, ai confessori, alle vergini e a tutti i santi). Ma dove? Esattamente dove oggi si trova il campanile del Duomo, lungo il corso Italia. Il tempio, probabilmente aveva lo stesso orientamento del palazzo vescovile perché destinato a giganteggiare in uno dei punti cardine della città. La notizia che viene proposta come ipotesi è sicuramente sensazionale come lo è un’ altra ipotesi: quella che il fondatore dei templari, Ugo di Pagani (se fosse stato italiano come molti sostengono) potrebbe essere nato in un periodo in cui Nocera (sua possibile città natale) faceva parte del ducato sorrentino.

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