POLVERIFICIO E SAX MACHINE

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Per i lettori di Positanonews  andiamo sempre a caccia di eventi che meravigliano e vi segnaliamo questo, ove il contenuto e il contenitore sono ingredienti di gran  qualità. Seguiranno altri appuntamenti in questo posto, che è veramente speciale, dal parcheggio auto, agli spazi enormi e verdi, all’arte e architettura. E’ un evento che fa “crescere”, non mancano piccoli difettucci, non c’è una bouvette per dissetarsi e la puzza malefica del Sarno imperversa di tanto in tanto con i suoi olezzi, il resto è perfetto.

 

Sax Machine Sextet – Torre Annunziata (NA)-Gianmarco Santarpino (sax soprano), Gaetano Amoroso (sax contralto), Vincenzo Martire (Sax tenore), Tommaso Ladardo (sax Baritono), Giuseppe D’Amora (basso) Mario Scassillo (batteria)

 

Li incontrammo a Baronissi tra i talenti emergenti,all’inizio di luglio, ma ieri sera li abbiamo risentiti al Polverificio Borbonico di Scafati, inseriti nella manifestazione Classica e dintorni.

 

Sarà stata la cornice, particolarmente pregevole, sarà stata la serata ventilata alla giusta temperatura,o anche la gratuità dell’evento, comunque siamo rimasti colpiti da questo sestetto jazz.

 

Sono targati Torre Annunziata, ma vi sono elementi come Vincenzo Martire che proviene dalla Penisola Sorrentina. Alla fine del concerto abbiamo chiesto se era disponibile uno cd con i loro pezzi, purtroppo non ancora ci hanno risposto, queste riga vogliono stimolare alla produzione di esso, in quanto abbiamo colto un momento felice , creativo, coincidenziale , che non sappiamo fino a quanto durerà, e se durerà, certo l’augurio è quello di una lunga e grande carriera, ma gli eventi travolgono sempre le persone, avvolte basta che uno dei membri del gruppo si sposi e le cose cambiano.

 

I Borbone vollero impiantare a Scafati, in sostituzione del polverificio della vicina Torre Annunziata risalente al ‘600, la Real Polveriera, costruita a partire dal 1851 su progetto dell’architetto Luigi Manzella e in conseguenza di ciò il tratto terminale del Sarno venne rettificato e canalizzato per la navigazione. La fabbrica, che si estende lungo l’austostrada Napoli-Salerno all’altezza dell’uscita in direzione Sud di Scafati, venne chiusa nel 1894 (come accadeva sempre in questi casi, su richiesta pressante della popolazione esasperata dai continui pericolosissimi incidenti) e destinata quindi a sede dell’Istituto Sperimentale Tabacchi (oggi verso in stato di abbandono e se ne attende un urgente recupero e riqualificazione al fine di destinarlo ad attività culturali o di alta formazione). Il complesso è formato da un ampio palazzo su due piani dalle sobri forme ottocentesche con tetto a spioventi, dal quale si estendono, nella parte retrostante, i bracci minori a formare una piazza, dove si affaccia la cappella di S. Barbara e seguito da lunghi padiglioni affiancati da viali di frondosi platani

 

 

 

 

 

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