MERCOLEDI 18 LUGLIO. CHE FACCIAMO STASERA ?! EVENTI ALL’INSEGNA DELLA GRATUITA’

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bella foto di Capodanno che interpetra D’Elia per il libro di domano “Fosse a’ Madonna” 

Due inviti importanti per stasera, uno da parte di Enzo D’Elia e l’altro da parte di Antonio Volpe. Un film o due  libri, scegliete! Le cornici sono entrambi allettanti Villa Fondi e Palazzo Murat.

 

Dall’11 luglio al 29 agosto 2012, presso Villa Fondi a Piano di Sorrento (Napoli), si terrà la XXIX edizione di “Incontri al Buio…Sotto le Stelle”, rassegna cinematografica organizzata dal Circolo Endas di Piano di Sorrento, con la direzione di Antonio Volpe , la presidenza di Adele Paturzo e il patrocinio dell’Amministrazione comunale. Le proiezioni, che inizieranno alle ore 21.00, saranno ad ingresso libero.

 

Mercoledì 18 luglio
“Emotivi anonimi” (Belgio-Francia, 2011) Commedia, 80 minuti, di Jean-Pierre Améris con Isabelle Carré, Benoît Poelvoorde.

 

Emotivi anonimi”racconta le vicende di Jean-René, direttore di una fabbrica di cioccolato e Angélique, cioccolataia di gran talento, due persone molto timide. E’ la loro passione per il cioccolato che li accomuna. Si innamorano l’uno dell’altro senza avere il coraggio di confessarlo. La loro timidezza tende a tenerli lontani. Ma supererà la loro mancanza di fiducia in se stessi, il rischio di rivelare i propri sentimenti. Francese, timido, educato, non anonimo, il film di Améris visualizza la volontà iperemotiva di mantenere tutto, il più possibile, immobile con una dimensione contemporanea presente, e insieme fuori dal tempo, dove i colori degli abiti, la fisicità degli interpreti e alcuni intermezzi canori spingono alla fiaba.

 

A Palazzo Murat di Positano , alle 21.30  Maurizio De Giovanni con “il metodo del Coccodrillo”   e Antonio Monda “L’America non esiste” a condurre Andrea Pinketts

 

 

 

Maurizio de Giovanni, Il metodo del coccodrillo, un romanzo che segna uno strappo rispetto alla precedente produzione letteraria dell’autore partenopeo. Un libro dalle atmosfere cupe che tinge Napoli del colore del grigio, dove l’indifferenza la fa da padrone e chi vuole uccidere può rendersi invisibile. Come Il Coccodrillo protagonista del romanzo.

 

Trama in sintesi:
In una Napoli moderna, frenetica, descritta a tinte grigie e cupe, tre ragazzi vengono trovati uccisi. Nessuna connessione apparente ai delitti solo un unico indizio: fazzoletti di carta intrisi di liquido lacrimale. I giornali chiamano questo killer “Il Coccodrillo” perché come il rettile aspetta, studia e poi colpisce le proprie vittime.
A contrapporsi all’assassino, l’ispettore Lojacono, poliziotto siciliano “esiliato” poiché accusato da un collaboratore di giustizia di passare informazioni alla mafia. Ma Lojacono non si ferma alle apparenze e, complice anche la sua stessa storia triste e la sua innata capacità di analisi, colpirà Laura Piras, sostituto procuratore a capo delle indagini che deciderà di offrigli questa occasione di riscatto facendolo partecipare alle indagini. Un corsa contro il tempo che porterà alla scoperta di un dolore bruciante, a un sentimento cosi forte che nemmeno il tempo ha potuto celare fra le sue pieghe.

 

Recensione:
“Il metodo del coccodrillo” è uno splendido esempio di romanzo corale che coinvolge il lettore dalla prima all’ultima pagina. Allontanatosi dalla sua creatura più famosa, il commissario Ricciardi, Maurizio de Giovanni trascina il lettore in una Napoli ben lontana dalle atmosfere degli anni Trenta che ne avevano caratterizzato i precedenti romanzi.
Duemiladodici: Napoli è una città frenetica, caotica in linea con le grandi metropoli europee. E’ una città dove chi vuole può rendersi invisibile agli occhi di tutto e di tutti. Ed è qui che arriva La Morte, silenziosa e invisibile agli occhi della gente indifferente troppo occupata a correre piuttosto che a fermarsi e osservare ciò che le sta intorno.
Il metodo ci viene presentato come un romanzo di una sfida tra due antagonisti: da un lato l’ispettore Lojacono, poliziotto siciliano “esiliato” per colpa di un collaboratore di giustizia che ha spifferato il suo nome, e dall’altro troviamo il killer, il Coccodrillo, col suo metodo per uccidere infallibile fatto di attesa, appostamenti e lenta pianificazione dell’omicidio. In realtà è molto di più.
La caratterizzazione dei due personaggi, colonne portanti del libro è perfetta: de Giovanni ci presenta due uomini a tutto tondo facendo scomparire la possibile demarcazione che c’è tra bene e il male. Non a caso forse il colore che permea tutta la durata della narrazione è il grigio; la pioggia d’aprile, il grigiore fanno da contorno alla solitudine che alberga nei due uomini prigionieri dei loro sentimenti e ricordi.
Il continuo cambio di prospettiva, poi, riesce perfettamente a far assaporare ogni loro pensiero tanto da renderli vivi ma soprattutto personaggi credibili.
Questo romanzo non è solo il contrapporsi di due forze opposte, ma nello stesso tempo molto simili, è anche un’opera che riesce a dare voce alle vittime stesse in quanto il lettore si trova a vivere con loro i momenti precedenti alla morte. Ignare del destino crudele che il fato ha in riserbo per loro, il lettore assapora i desideri, le aspirazioni e le paure di quattro vittime che diventano, con questo espediente apprezzabilissimo, personaggi di contorno di ottimo spessore.
Un romanzo che porta il lettore a una riflessione tragica ma vera che alcuni sentimenti forti, alla prova del tempo, non scompaiono, ma si rafforzano.
Un libro sincero, un’ottima prova da parte dell’autore partenopeo che conferma ancora una volta di essere un eccellente scrittore di genere.

 

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