Merkel: ´Meglio che Grecia rimanga in Europa´

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    ‘Giorno amaro e dolorosa sconfitta’. Crollo della Cdu nelle elezioni in Nord Reno-Westfalia, la cancelliera: ‘Lavoro in Europa non toccato da voto’

    BERLINO  – “Credo che per la Grecia sia meglio restare nell’eurozona”. Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, parlando davanti agli studenti di una scuola di Berlino. La cancelliera si è detta preoccupata per la situazione.

    MERKEL, GIORNO AMARO E DOLOROSA SCONFITTA – “Ieri è stato un giorno amaro con una sconfitta amara e dolorosa”. Lo ha detto la cancelliera Angela Merkel oggi a Berlino in conferenza stampa commentando il risultato delle elezioni in Nord Reno-Westfalia.

    “Tristi lo siamo tutti”, ha aggiunto. Merkel ha sottolineato che in futuro il partito può “certamente fare meglio”.

    “C’é stata una chiara vittoria dell’Spd”, ha detto la Merkel. La vittoria dell’Spd è molto dipesa dalla forza della candidatura di Hannelore Kraft, ha detto la cancelliera. Merkel ha infatti sottolineato che i risultati dei socialdemocratici ottenuti ieri nel Land del Nordreno-Westfalia e quelli ottenuti a livello federale nei sondaggi “sono molto diversi”. La Bundeskanzlerin ha infine sostenuto che in un sistema federale le elezioni regionali dipendono da temi essenzialmente regionali.


    “Norbert Roettgen ha tratto le sue conseguenze e noi ne abbiamo preso atto”, ha aggiunto la cancelliera. Il lavoro in Europa “non è toccato” dal voto. Angela Merkel vede “con serenità” le elezioni federali del 2013.

    di Rosanna Pugliese

    BERLINO – Ha ripetuto anche troppe volte, come se lo avesse imparato a memoria, che la sconfitta è sua, “personale”. E “fa veramente male”, ha pure aggiunto Norbert Roettgen, candidato della Cdu visibilmente rintronato dalla batosta presa in Nordreno-Westfalia. Nessun proclama può evitare però ad Angela Merkel di leggere a chiare lettere, nel crollo di dimensioni storiche del suo partito un segnale pesante e pericoloso per il governo tedesco e per la sua linea europea suo rigore dei conti. Ritenute ‘piccole elezioni federali’, le amministrative nel Land più popoloso della Germania (da oltre 13 milioni di elettori) hanno segnato il trionfo dei socialdemocratici guidati da Hannelore Kraft, ministro presidente uscente, quasi al 39%, secondo le proiezioni, (nel 2010 erano al 34,5%). E la sconfitta peggiore mai registrata dalla Cdu, sotto il 26,3%, dal dopoguerra nella regione industriale della Ruhr tedesca (nel 2010 34,6%).


    Ora tutti aspettano pesanti ripercussioni nel partito di Frau Merkel e forse anche nel suo governo. E non sfugge che la settimane che si aprirà domani sarà ancor più difficile: martedì 15 il presidente francese, a pochissime ore dal suo insediamento all’Eliseo, volerà a Berlino per incontrare la cancelliera e dire la sua sugli strumenti anticrisi imposti all’Europa: sul fiscal compact e sulla crescita impugnata dal leader socialista. E la sua voce potrà essere ancor più forte: perché le urne di Duesseldorf si mettono in fila ai segnali che arrivano dal resto dell’Europa. Dappertutto si è affermata la linea antirigorista, che chiede fiato alle finanze statali, per non finire nella spirale recessiva sotto il diktat berlinese del risparmio. Peraltro mai rivisitato davvero negli ultimi giorni. Anche nel Nordreno Westfalia le elezioni si leggono chiaramente in questa direzione.

    Il governo di minoranza rosso-verde è caduto infatti, il 14 marzo scorso, proprio sul nuovo indebitamento previsto dal bilancio. Ora Hannelore Kraft, 50 anni, viene confermata alla guida del Land dopo una campagna elettorale che prevede un approccio graduale al taglio dei debiti. E con l’Spd si riaffermano anche i Verdi, dati all’11,5 per cento (12,1 nel 2010). La maggioranza rosso-verde regge dunque da sola. Le elezioni segnano però anche la riscossa dei Liberali, premiando il giovane Christian Lindner, 33 anni, che ha quadruplicato i consensi, portando all’FDP l’8,4% dei voti (6,7% nel 2010), laddove i sondaggi di partenza davano il partito al 2. E’ a rischio è a questo punto la leadership del partito del vicecancelliere Philipp Roesler, che ha tenuto un discorso di ringraziamento subito dopo il vincitore, fra pochissimi applausi, e in visibile imbarazzo. Non fa quasi più notizia poi l’ennesima affermazione dei Pirati, che col 7,7% dei voti (1,6% nel 2010) entrano a questo punto nel quarto Palamento regionale: dopo Berlino, Saarland, e Schleswig Holstein. Il loro leader, Joachim Paul ha detto in campagna elettorale di voler imparare, più che governare. Esce invece anche da questo Parlamento regionale la sinistra della Linke, con il 2,6% ((5,6% nel 2010).

    fonte:ansa

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