A Sorrento la camelia sposa gli apparecchi musicali

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A Villa Fiorentino in mostra rarità sia di fiori che di dischi

 

SORRENTO – Anche se una è terminata domenica mattina e l’altra è ancora in corso, le due mostre che hanno vivacizzato questo fine settimana hanno avuto un buon successo di visitatori. Nella storica Villa Fiorentino di Sorrento si sono dati appuntamento due eventi che hanno messo in mostra, da un lato varie specie di camelie provenienti dalla penisola sorrentina e dall’altro dei pezzi rari di dischi musicali che hanno preceduto quelli i moderni ed orologi incastonati in quadri dipinti. Entrando nella villa che fu dei coniugi Antonino Fiorentino e Lucia Cuomo, si potevano ammirare all’ingresso, sulle scale, poste in perfetto ordine varie piante di camelie in vaso di un vivaio proveniente da Velletri, “Le Camelie del Generale”. Poi poste al piano terra facevano il loro bello ornamento, non solo le camelie recise provenienti dai vari giardini della costiera sorrentina, ma anche le varie composizioni nelle quali erano poste. Vari esemplari di camelie japonica provenienti dalla più svariate parti del mondo in cui si coltivano, dagli Usa alla Cina. Il tipo di camelia che è la più coltivata sia nei giardini, che nei parchi, che nei viali, ed è originaria dell’Asia, e specificatamente della Corea e del Giappone. Una pianta dal nome del gesuita che per primo la importò dal paese del sol levante, Georg Josef Camel, che può raggiungere alcuni metri di altezza, e che fiorisce in primavera con fiori dalle svariate sfumature che vanno dal bianco al rosso cupo. La 12^ edizione curata dal Garden Club Penisola Sorrentina, guidato competentemente dalla signora Anna Russo Acampora, in collaborazione con la Società Italiana della Camelia, nella tre giorni espositiva non ha deluso nessuno. Anzi nell’ammirare questi vari tipi di camelia japonica, alcuni risalenti anche all’ ‘800 ed alla prima meta del ‘900, si resta senza parole, sia per la passione con cui sono tenute che per come sono curate. Come che ha messo su una collezione di antichi apparecchi musicali e che è in esposizione al terzo piano della famosa villa sorrentina. Una collezione messa su con tanta passione, ma soprattutto con tanto amore, in vari anni da un sorrentino trapiantato nella nazione della statua della libertà. Che come molti italiani negli anni a cavallo tra l’ ‘800 ed il ‘900, scelsero per motivi di lavoro la cosiddetta nuova terra, e nella quale fecero la loro fortuna. Così Enrico Salierno che non aveva mai dimenticato la sua terra, decise di fondare negli USA un’azienda che trattava prodotti di artigianato locale, la “Sorrento Specialità”. Infatti dalla terra delle sirene egli importava direttamente i mobili intarsiati per la sua attività, facendo così che negli anni ’80 e ’90 l’indotto sorrentino vivesse un prolifico boom. E con il passare degli anni raccolse vari apparecchi musicali costruiti tra la fine dell’ ‘800 e l’inizio del ‘900, mettendo su una vera e propria collezione. Che lui intenzionalmente voleva portare nella città tassiana, ma che per varie vicissitudini non potè farlo, solo dopo la sua morte l’Unione Artigiani sorrentini, che ne fu la beneficiaria, l’ha realizzato. In esposizione fino al 10 aprile si possono ammirare dischi musicali di varie dimensioni (tra i cinquanta ed i sessanta centimetri), che hanno preceduto la venuta di quelli moderni. Anche orologi incastonati all’interno di quadri dipinti, nonché varie scatole con fregi intarsiati e mobili artisticamente intagliati, che vedendoli ci fanno rivivere, per qualche momento, i fasti dell’antica arte sorrentina. Tutti apparecchi che grazie anche al comune di Sorrento, sono stati tirati a lucido, anche se perfettamente funzionanti, e nel frattempo che si trovi una sede adeguata, resteranno a Villa Fiorentino.

            

     Villa Fiorentino            Camelia alta 3 metri              Tipi si scatole musicali ed a disco

GIUSEPPE SPASIANO

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