Sorrento: continua la caccia alle specie protette, abbattuti uno sparviero ed un barbagianni. foto

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Sorrento: Bracconaggio, impallinati uno sparviero ed un barbagianni.

di Vincenzo Maresca.

Sorrento. Ancora fuoco incrociato sulle colline della penisola sorrentina con un esercito confuso di cacciatori e bracconieri che dalle prime luci dell’alba aprono il tiro su centinaia di specie volatili di passaggio. Degli uccelli colpiti solo una parte vengono raccolti, altri sono miseramente lasciati al suolo feriti e straziati in attesa, dopo una lunga agonia, della morte liberatrice. Stavolta a fare le spese della sbadataggine dei cacciatori sono stati due esemplari appartenenti a specie protetta, uno sparviero recuperato dalle guardie forestali sulle colline di Meta di Sorrento ed un barbagianni consegnato da un contadino ad una guardia venatoria dell’Arci Caccia che dopo essere stato ferito era rimasto in difficoltà sotto una pioggia battente nei pressi del cimitero di San Liberatore, nella frazione di Marciano a Massa Lubrense. Una vera e propria strage che continua impunita da mesi e di fronte alla quale sembra non esserci davvero rimedio. Dal wwf sezione penisola sorrentina parte addirittura una azione provocatoria nei confronti di una legge che a questo punto converrebbe essere estesa a tutte le specie animali, visto che cacciatori e bracconieri non fanno oramai alcuna differenza tra uccelli da cacciare e specie appartenenti alla fauna protetta. “Ormai parlare di specie protette in penisola sorrentina è diventato quasi ridicolo, dichiara indignato Claudio d’Esposito presidente del wwf penisola sorrentina, se lo Stato e la Regione Campania dichiarassero cacciabili tutti gli animali, anche quelli utili e in via di estinzione, a parte il danno all’ecosistema incalcolabile, a cui comunque assistiamo impotenti da anni, in sostanza non cambierebbe troppo. Continuiamo a raccattare animali lasciati moribondi e impallinati nelle campagne e ai margini delle carreggiate e senza nessun aiuto da parte delle istituzioni. Ogni trasporto e coordinamento è lasciato totalmente all’iniziativa volontaria e gratuita degli ambientalisti, che rispondono agli appelli continui di turisti e cittadini sensibili, ma delle istituzioni neanche l’ombra. Dall’apertura della stagione venatoria gli animali sparati appartenenti a specie importanti e protette sono già svariate decine. Troppi”.

 

 

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