Atrani, l´ennesimo schiaffo ai cittadini foto

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    Molti cittadini di Atrani in costiera amalfitana hanno potuto apprendere solo dai giornali della venuta sul posto dell’Assessore regionale ai lavori pubblici e alla Protezione Civile, dei tecnici della Regione, dell’Autorità di Bacino, del Genio Civile e della Comunità Montana, per fare il punto sui lavori post alluvione.

    Tutte persone queste invocate da tempo e a gran voce dalla maggioranza dei cittadini, dal Comitato “SOS Dragone” e dal gruppo di opposizione del Comune di Atrani, per avere precise informazioni sui rischi “residui” che corre il paese, anche una volta completati i lavori messi in cantiere.

    A due mesi dall’alluvione, in sostanza, buona parte dei cittadini e il Comitato vorrebbero avere, dal Sindaco e dai tecnici, delle risposte chiare ad alcune semplici domande:

    1) Con i lavori di somma urgenza che si sono iniziati, oltre a ripristinare ciò che l’alluvione ha distrutto, compreso il tratto di copertura del fiume esploso in pieno centro storico, si andrà a ripristinare anche il rischio così come esisteva il giorno prima dell’alluvione?

    2) A lavori conclusi, quali rischi corre ancora l’abitato di Atrani in caso di piogge persistenti?

    3) A che punto siamo con le questioni, scelleratamente mai affrontate in passato, come il piano di protezione civile, il monitoraggio del fiume, il piano di evacuazione, il coordinamento con i comuni a monte e l’allestimento di una sala operativa funzionante 24 ore su 24 quando arriva il maltempo?

    Tutto qui. Semplici domande, ma se le risposte tardano ad arrivare, ad Atrani non si dormono sonni tranquilli.

    La venuta dei tecnici sul posto poteva essere l’occasione buona, ma dal Palazzo non è stato diramato alcun comunicato o invito ufficiale né al resto dei cittadini né al Comitato.

    Si potrà obiettare che si trattava di una riunione tecnica, per addetti ai lavori.

    Ma quando si legge sul comunicato stampa, inviato ai giornali, che l’Assessore regionale si è intrattenuto con una delegazione di cittadini, invitati dal Sindaco, per rispondere alle loro domande, la questione cambia aspetto.

    E’ lecito domandarsi allora quali e quanti cittadini hanno avuto il privilegio di essere invitati dal Sindaco, mentre la maggioranza delle persone e un Comitato civico, che da anni si batte, inascoltato, per la sicurezza del paese, sono stati lasciati fuori dalla porta.

    Se il sindaco, invitando solo alcune persone “prescelte”, ritiene di aver esaurito il suo compito di informare la gente su questioni che riguardano la loro vita, si sbaglia di grosso.

    Ha solo dato l’ennesimo schiaffo all’intelligenza degli altri cittadini.

    Gino Amato

     

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