Capri: IL 29 E IL 30 OTTOBRE ANNUALE CONVEGNO DEI GIOVANI DI CONFINDUSTRIA

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I contratti del futuro saranno tra i temi dominanti del convegno di Capri, edizione 2010, dei Giovani imprenditori di Confindustria, in programma il 29 e 30 ottobre prossimi. Dal gruppo degli under 40 capeggiato da Federica Guidi arriva una spinta consistente all’attivazione di un processo che consenta alle aziende di modernizzare gli schemi contrattuali e garantire così anche maggiore stabilità ai dipendenti. Il modello Fiat, che apre alla contrattazione aziendale abbandonando il contesto nazionale e di categoria, sarà in discussione nel corso degli incontri programmati a Capri e anche durante la fase dedicata ai workshop. I Giovani industriali chiedono un confronto tra mondo dell’impresa, sindacati e Governo per trovare insieme una strada da seguire e uscire così dalla logica dello scontro e della difesa di prerogative che ormai non si sposano più con il nuovo assetto dei mercati. “Credo – dice Andrea Bachrach, presidente del gruppo Giovani di Confindustria Napoli – che questo ormai sia un percorso obbligato da seguire per la nostra realtà, in caso contrario rischiamo di aggravare la situazione di crisi e rallentare la ripresa”. Concetti sui quali gli under 40 di Confindustria insisteranno molto a Capri, perché l’impresa del futuro che sarà al centro del dibattito organizzato presso l’isola azzurra non può prescindere da una riforma profonda del rapporto tra capo d’azienda e dipendente. “Questa proposta dei contratti ad personam l’abbiamo lanciata anche due anni fa – ricorda Bachrach – ma poi non è stata approfondita e concretizzata. Ora che la Fiat ha intrapreso questo percorso credo che i tempi siano maturi per proporre un nuovo modello generalizzato di contrattazione”. In sostanza i Giovani imprenditori sostengono che ogni azienda ha una sua struttura, delle esigenze, un contesto di mercato e territorio con cui confrontarsi, per cui è giusto che trovi un accordo diretto con il dipendente sulla base di questi elementi. Si applicherebbe così una forma moderna di concertazione. “E non sarebbe un delitto – aggiunge il presidente del gruppo Giovani imprenditori di Napoli – perché in questo modo le imprese potrebbero garantire maggiore stabilità ai propri dipendenti. Invece questo discorso viene interpretato come una volontà di incentivo al precariato”. In un certo senso Capri si appresta a diventare l’incubatore, come lo è stato due anni fa per quello che ora è diventato il modello Fiat, di un sistema innovativo di concezione del contratto di lavoro. Del resto quello che Guidi e gli altri Giovani industriali vogliono evidenziare è l’esigenza di cambiamento che tutto il contesto produttivo avverte in questa fase storica. “Altrove – chiosa Bachrach – si opera già secondo canoni di contrattazione aziendale e infatti lo sviluppo procede meglio che in Italia. Tra l’altro se una grande impresa come la Fiat è costretta a modificare il modello di contratto, a maggior ragione deve farlo una realtà medio piccola”.

www.ildenaro.it

scelto da Michele Pappacoda

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