Guerriglia a Napoli, camion dei rifiuti scortati Terzigno: mezzi bruciati e agenti feriti

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Due autocompattatori bruciati nella notte di tensioni a Terzigno dove ci sono stati scontri tra manifestanti anti discarica e polizia. Le forze dell’ordine hanno fatto largo ai mezzi che dovevano sversare dopo che era scattato un blocco stradale sulla rotonda che porta al sito: in quel momento c’è stato il contatto fisico con le persone che cercavano di opporsi al passaggio.

Cariche e lacrimogeni per disperdere la folla, un funzionario di polizia leggermente ferito, un manifestante fermato. Questo, insieme con l’incendio dei due mezzi che fa seguito a quello di altri nelle notti precedenti, il bilancio della guerriglia a Terzigno. La protesta vede riuniti da diversi giorni i residenti di diversi comuni della zona vesuviana con la presenza diretta dei sindaci contro la paventata ipotesi di realizzazione una seconda discarica nel Parco del Vesuvio dopo quella già in funzione e che ha provocato pesanti disagi ai cittadini a causa dei miasmi che in diverse del giorno arrivano nelle abitazioni.

Vice questore colpito da sasso. Il vice questore aggiunto Sergio Di Mauro, dirigente del commissariato di Acerra, è stato ferito al volto da un sasso mentre ieri sera stavano cercando di fare opera di mediazione con i manifestanti per consentire il passaggio dei camion diretti alla discarica di Terzigno. Il sasso gli ha provocato lacerazioni che hanno richiesto dieci punti di sutura. Medicato all’ospedale di Scafati (Salerno), per lui la prognosi è di dieci giorni. Al momento, inoltre, secondo quanto riferiscono fonti di polizia, nessun provvedimento è stato disposto per i manifestanti, in particolare per la persona trattenuta ieri sera per i primi accertamenti.

Napoli sommersa, mezzi sotto scorta. Cumuli di rifiuti in diverse zone della città, in particolare nel centro, e decine di roghi nel corso della notte. È ancora molto difficile la situazione a Napoli sul fronte della raccolta. A peggiorare il quadro c’è stato ieri sera l’atto criminale con il quale sono stati danneggiati i mezzi della raccolta della società Enerambiente alla quale è appaltato il servizio per il prelievo in alcune zone di Napoli. Proprio dopo quest’ultimo atto il questore di Napoli, Santi Giuffrè, ha annunciato che i mezzi usciranno scortati dai vigili urbani e dalla polizia per evitare nuovi atti vandalici e per raccogliere quanta più spazzatura possibile.

Scorta intelligente. Una scorta “intelligente” per i mezzi della raccolta dei rifiuti a Napoli dopo il raid di ieri sera che ha danneggiato i mezzi della società Enerambiente. Il questore di Napoli, Santi Giuffrè, aveva infatti rassicurato, subito dopo il fatto, il sindaco Rosa Russo Iervolino sulla tutela per gli operatori del settore. Secondo quanto si è appreso, la polizia ha acquisito in anticipo la mappa con gli itinerari che avrebbero seguito gli autocompattatori. Successivamente, le volanti hanno svolto controlli a sorpresa, proprio per prevenire eventuali raid, spostandosi nei luoghi della raccolta al fine di scortare i mezzi.

Restano in strada 700 tonnellate. Tutta l’immondizia prodotta in un giorno a Napoli, 1.300 tonnellate, è stata raccolta la scorsa notte, oltre ad altre 100 tonnellate giacenti. Ne restano ora da prelevare altre 700. È il bilancio aggiornato della situazione fornito dall’assessore all’Igiene Urbana del Comune, Paolo Giacomelli. «Dopo il raid teppistico avvenuto ieri nell’autoparco di Enerambiente, durante il quale sono stati vandalizzati 20 automezzi di piccola portata e 10 autocompattatori, il personale tutto di Enerambiente, con grande senso di responsabilità e spirito di abnegazione – evidenzia l’assessore – ha garantito il regolare svolgimento del servizio. Questo ha consentito di raccogliere interamente l’immondizia di questa notte e parte di quella giacente in strada». «Ringrazio i dipendenti di Enerambiente e di Asìa – ha dichiarato l’assessore Giacomelli – per questo scatto di orgoglio e per la dimostrata consapevolezza della propria funzione sociale che consentirà di rimediare con maggiore rapidità alle insufficienze dei giorni scorsi». «Vi sono in città ancora 700 tonnellate di rifiuti da raccogliere – conclude Giacomelli – ma confidiamo nella possibilità di conferimenti straordinari fuori orario per garantire un più rapido ritorno alla normalità utilizzando turni straordinari di prelievo».

Campo Rom a fuoco. Spazzatura a fuoco nel campo rom di Scampia, periferia a nord di Napoli. I vigili del fuoco stanno intervenendo con due squadre. «Abbiamo trovato un’enorme discarica a cielo aperto» ha detto un vigile del fuoco del Comando provinciale. Il rogo sarebbe di natura dolosa.

Bertolaso: qualcuno vuole destabilizzare. A Napoli si stanno verificando tutta una serie di situazioni «sospette» finalizzate «a destabilizzare una realtà che funziona». Guido Bertolaso insiste nel ribadire che se il capoluogo partenopeo sta ripiombando nell’emergenza rifiuti, lo si deve a comportamenti specifici che nulla hanno a che vedere con gli impianti per lo smaltimento della spazzatura. E attacca il presidente della Provincia di Napoli Cesaro che si è detto contrario ad aprire la discarica di Terzigno: «Se davvero non vuole farlo, è contro la legge».

Sono due, secondo il capo della Protezione Civile che ne ha parlato anche in un’intervista a ‘Radio Kiss Kiss’, le situazioni che non tornano. Da un lato, spiega, è in atto «un tentativo di strumentalizzare una situazione che dovrebbe essere assolutamente sotto controllo: c’è un problema di organizzazione e di competenza delle realtà locali, delle aziende, soprattutto quella di Napoli, che hanno il compito di raccogliere la spazzatura e di portarla nelle discariche e nel termovalorizzatore».
La gestione del ciclo dei rifiuti spetta «alle autorità locali dal gennaio 2010. Noi abbiamo solo una struttura a stralcio, diretta dal generale Morelli, che assiste le autorità locali, ma se le autorità stesse se ne fregano, è ovvio che non si può imputare al generale Morelli o ad altri che hanno operato in passato alcuna responsabilità sull’inerzia di quanto sta accadendo».

C’è poi il problema che «non viene applicata la legge». Nel decreto, poi convertito in legge nel 2008 e «approvata a larga maggioranza, dunque anche con i voti dell’opposizione, c’è l’elenco delle discariche da realizzare e in quell’elenco c’è Terzigno cava Vitiello». Quindi, sottolinea Bertolaso, «chiunque dice che non si apre quella discarica sta facendo delle affermazioni che vanno contro la legge, e non contro Bertolaso o contro qualcun altro». «Oggi – prosegue il capo della Protezione Civile – quello che non funziona è che la legge non viene applicata ed è quindi giusto che la magistratura in Campania, sempre in prima linea e uno dei pochi baluardi che contrastano il malaffare, cominci a muoversi per capire perchè fino ad oggi la legge non è stata applicata». Di certo, secondo Bertolaso, c’è un lavoro «molto sospetto attorno a Terzigno, i mezzi che vengono bruciati, l’Asia che non raccoglie la spazzatura. Film che purtroppo abbiamo già visto». «Ma stiano tranquilli tutti – conclude – noi non faremo sconti a nessuno e tutto quello che non funziona lo denunceremo in modo molto chiaro».

Il Mattino di Napoli

scelto da Michele Pappacoda

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