Napoli, gommone travolge e uccide sub il conducente positivo al test antidroga

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NAPOLI (25 agosto) – Clamorosi sviluppi nell’inchiesta della morte del sub nelle acque di Posillipo: è, infatti, risultato positivo al narcotest effettuato dalla polizia G.P. il 42enne che ieri pomeriggio ha travolto ed ucciso un pescatore subacqueo di 32 anni, Pasquale Luca Testa, a poca distante da Villa Rosebery. L’ uomo era stato condotto ieri sera al pronto soccorso dell’ospedale «Cardarelli» dagli agenti del commissariato Posillipo, diretti dal vicequestore Francesco Zunino.

Il narcotest ha segnalato la presenza di cocaina, mentre il tasso alcolemico è risultato nella norma. La posizione di G.P., commerciante di via Bernardo Cavallino, denunciato per omicidio colposo, e ora aggravata dal risultato del narcotest. La sua posizione adesso al vaglio del pm della Procura di Napoli Barbara Del Pizzo. La polizia ha rivolto un appello a tutti i testimoni dell’investimenti per raccogliere ogni elemento in grado di ricostruire la dinamica dell’incidente.

La tragedia. L’incidente intorno alle 18,30. Secondo i testimoni Luca – un gigante di 1,90 cm appassionato da sempre del mare e proprietario di una uccelleria nella zona, era arrivato circa un’ora prima e come faceva quasi tutti i giorni si era immerso nuotando verso la Pietra Salata. «Il ragazzo era un ottimo pescatore – racconta Marcello – a Riva Fiorita lo conosciamo tutti». Si immerge, non ha barca da appoggio ma una boa segnala la sua presenza.

A bordo del gommone, un «Lomac» di circa 7 metri di lunghezza dotato di un motore da 225 cavalli, c’erano – secondo quanto hanno accertato le indagini della polizia – 11 persone. Tre coppie di adulti, tra i quali il fratello di G.P. con la moglie, e due amici con i rispettivi figli. Il gommone – secondo alcuni testimoni – procedeva a forte velocità radente alla costa. La boa regolamentare collocata dal sub investito, Pasquale Testa, un esperto di pesca subacquea, per segnalare la presenza era stata collocata a circa 30 metri dalla riva e la distanza minima di navigazione dalla costa è di 300 metri.

Inoltre lo specchio d’acqua di Villa Rosebery è interdetto alla navigazione. G.P. e gli amici stavano tornando da Ischia ed erano diretti al Borgo Marinari, dove il suocero gestisce una società di rimessaggio.

Il Mattino di Napoli                         inserito da Michele Pappacoda

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