Guardia giurata violenta una studentessa nel parcheggio di una discoteca a Jesolo

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    L’uomo avrebbe drogato la ragazza della Castellana prima
    di abusare di lei. Lui ammette l’atto sessuale: era ubriaca

    VENEZIA (15 agosto) – Drogata e violentata. Per abusare della giovane studentessa universitaria sarebbe stata utilizzata la ghp, la “droga dello stupro” detta anche “ecstasy liquida”, o la ketamina, la droga dei cavalli. Hanno caratteristiche simili e simili effetti micidiali. Stordiscono, “disarmano” le vittime, sono inodori e insapori; chi l’assume perde il controllo di sè, subisce un temporale ormonale e poi non ricorda più nulla. Il crimine è accaduto nel fine settimana di fine luglio; probabilmente sabato 31. O meglio domenica 1 agosto visto che si stava facendo l’alba. Lei 22 anni, studentessa. Lui 38 anni, guardia particolare giurata. Ambedue trevigiani: lei della Castellana, lui della bassa Marca. La violenza è avvenuta in auto, nel parcheggio di una nota discoteca di Jesolo.

    Per la vittima, di recente tornata in Italia dopo un anno di studi all’estero, doveva essere una serata di divertimento assieme agli amici e invece è stato un tuffo nell’incubo. La giovane aveva passato la nottata ballando. Quando si è sentita frastornata è uscita dalla discoteca ed è salita in auto. Qui è stata violentata nel parcheggio del locale da una guardia giurata in servizio.

    Per i carabinieri di Treviso il primo problema affrontato è stato quello di convincere l’universitaria a raccontare il fattaccio. È stato difficile per vergogna, paura, e anche un po’ di sfiducia nelle istituzioni. Alla fine, però, ha parlato. Così il violentatore è stato ben presto individuato e denunciato alla Procura di Venezia per la violenza sessuale. L’aggressore ha ammesso l’atto sessuale dicendo che lei era ubriaca. Per l’indagato sono anche stati presi i provvedimenti di sospensione di tutte le licenze e le autorizzazioni che gli erano state rilasciate per lavoro; l’arma in dotazione gli è stata sequestrata così come è scattato il ritiro del porto d’armi.

    La giovane vittima non ricorda sostanzialmente nulla dell’aggressione, ma i controlli effettuati in ospedale confermano l’avvenuta violenza sessuale, completa, subita. Agli inquirenti l’universitaria ha riferito che forse qualcuno le aveva versato qualche droga in un drink e che per quel motivo versava in stato di semi incoscienza nella vettura.

    di Sergio Zanellato Il Gazzettino                                                                     inserito da Michele Pappacoda

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