San Polo Matese (CB). Segnali culturali: dal “Presepe Vivente” al libro “L’emigrazione in un paese del Sud”. foto

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    Articolo di Maurizio Vitiello –  Dal “Presepe Vivente” al libro “L’emigrazione in un paese del Sud” di Antonio Mucciaccio: respiri culturali a San Polo Matese, in provincia di Campobasso.

     

    Il 26 la rappresentazione non è andata in scena; un’ultima comunicazione orale, però, ci segnala che è stata rimandata, in via del tutto eccezionale, a sabato 2 gennaio 2010.

    Ma il giorno successivo, il 27 dicembre 2009, nonostante una pioggia intensa e traditrice, il “Presepe Vivente” di San Polo Matese è riuscito, comunque, a vivere nei vari punti punti in cui figuranti, grandi e piccini, hanno operato con serietà.

    Molti paesi molisani presentano centri storici abbandonati e il centro di San Polo Matese ha dalla sua un centro storico, in parte singolare e in parte decadente, che riserva uno scenario adatto per il “Presepe Vivente“, in cui hanno partecipato tante comparse.

    Notate due particolarità interessanti: la scena di un matrimonio completamente notificato a viva voce e un effetto speciale con un accensione comandata al momento dell’angelo che appare per l’Annuncio ai pastori.

    Oltre centocinquanta persone, tra figuranti e collaboratori, hanno partecipato all’evento, che ha coinvolto stradine del borgo, in cui hanno trovato accoglienza scene religiose e di mestieri, di pastori con il gregge; zampogne e ciaramelle hanno allietato con musiche equilibrate.

    Alla 28^ edizione la popolazione è riuscita, con il patrocinio del Comune di San Polo Matese, della Regione Molise, della Provincia di Campobasso e della Pro Loco “Empulum”, a ripetere, con ampio successo, una manifestazione corale, che ogni anno attira gente, che, per la verità, potrebbe essere molta di più.

    Molte persone si sono, poi, spostate per visitare il presepe artistico “Rogati”, realizzato da Juan Marì Oliva di Barcellona e coadiuvato nella scenografia e nell’ordinazione da Angelo Stefanucci di Roma, ora restaurato, e anche la personale, con tanti lavori in cui non abbiamo riscontrato – e lo diciamo da critici attenti – congruità formali, ma, senz’altro, livelli d’amore, su cui non vogliamo e non possiamo giustamente discutere, di Nicolino Esposito.

     

    Prima di concludere segnaliamo una poesia di Gino Tellaroli su “San Polo Matese”: “C’è un paese piccolo/di poche pretese/è San Polo Matese./Paese montano/pare un ritratto/visto da lontano/è un presepe vivente/però permanente./Sembra disegnato da Dio/ci si sta bene/è il paese mio.”

     

    Che peccato vedere questi paesini del Molise in grave declino; è un acuto dispiacere notare abbandonati tanti angoli esclusivi e di qualificata architettura montana.

     

    In conclusione, sottolineiamo che il Sindaco, Tonino Spina, ha segnalato con un avviso ai suoi concittadini, al “Palazzo  Rogati” un incontro sul libro “L’emigrazione in un paese del Sud”, di Antonio Mucciaccio, che lunedì 28 dicembre 2009, alle ore 17, è stato presentato da Rosalia Ruggiero, dell’Associazione Culturale “Rose di Altilia”, Peppino De Michele, Chiara De Michele – vedi le foto allegate -.

     

    “L’emigrazione in un paese del Sud”, di Antonio Mucciaccio, riesce a rendere un fenomeno che ha visto l’allontanamento di migliaia di molisani, non solo da Colletorto, su cui s’incentrano le ricerche rese nella pubblicazione, ma, fondamentalmente, come metafora dei comuni molisani e di tutta l’Italia centro-meridionale.

     

    Da leggere per comprendere le radici molisane, e non solo.

     

    Maurizio Vitiello

     

     

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