Furti ai bancomat di Maiori e Vico Equense, arrestati a Catania 4 affiliati alle cosche malavitose.

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Di Vincenzo Maresca

I furti ai bancomat in Penisola sorrentina e Costiera amalfitana  erano stati commessi da affiliati a cosche mafiose. Blitz in Sicilia dei carabinieri della compagnia di Sorrento coordinati dal capitano Massimo De Bari che grazie ad una improvvisa incursione a Catania alle 5 del mattino di ieri da parte del nucleo operativo radiomobile mettono in manette tre degli autori dei furti agli sportelli bancomat in penisola sorrentina ed in altre località turistiche d’Italia. Una seconda azione lampo a Reggio Calabria ha permesso l’ulteriore arresto di un altro componente di una vera e propria banda specializzata con la fiamma ossidrica composta da 7 persone, di questi uno è attualmente detenuto nelle carceri di Poggiorale a Napoli, un altro è indagato a piede libero mentre il capo è latitante. Per i 4 arrestati è scattata l’accusa per il reato di associazione a delinquere. L’operazione denominata “Turisti per caso” affonda le radici nei furti perpetrati nel periodo tra giugno e settembre dello scorso anno quando i componenti della banda, confondendosi tra i turisti, approfittavano delle ore propizie per mettere a segno i colpi ai bancomat di Maiori, Vico Equense, Agropoli, Bova Marino nel reggino oltre a tentarne altri nel dicembre 2008 in Umbria a Todi e Terni. La banda è composta da 7 elementi, 5 uomini e due donne. Ad essere arrestati dai militari dell’Arma di Sorrento nella città di Catania sono stati Giuseppe Nauta di 52 anni, personaggio ritenuto vicino alle cosche della malavita catanese, Cristina Giuffrida di 31 anni e Giusi Verona di 40 anni, tutti residenti a Catania. Il quarto arresto è stato perpetrato a Reggio Calabria ai danni di Domenico Scappatura di 34 anni. Il capo della banda, V. V. di 54 anni, risulta attualmente ricercato mentre il catanese C. S. di 38 anni è indagato a piede libero. Il 45enne Domenico D’Agostino di Reggio Calabria, personaggio ritenuto vicino alle cosche della ndrangheta calabrese è già detenuto in carcere a Poggioreale dopo l’arresto avvenuto il 10 settembre 2008 per il furto di 50mila euro perpetrato ai danni del Monte dei Paschi di Siena di Seiano a Vico Equense. I due complici, Domenico Scappatura e Cristina Giuffrida arrestati ieri mattina a Reggio Calabria e Catania, furono messi in regime di custodia cautelare. La banda si spostava agevolmente tra la penisola sorrentina e la costiera amalfitana facendo tappa a Sorrento, Positano, Amalfi e Maiori a bordo di tre auto noleggiate, un “Mercedes Classe C”, una “Fiat Croma” ed una “Alfa Romeo 159”, con abiti eleganti fingendosi turisti ed assumendo un atteggiamento disinvolto. Domenico D’Agostino, Cristina Giuffrida e Domenico Scappatura dopo avere messo a segno sabato 23 agosto 2008 un colpo da 50mila euro al Monte dei Paschi di Siena di Seiano a Vico Equense furono intercettati grazie ai sistemi di videosorveglianza situati sulla statale 145 sorrentina ed arrestati dai carabinieri al momento della riconsegna delle auto prese a noleggio. Il colpo era stato commesso con chirurgica precisione, forzando in 20 minuti la serratura dell’uscita di emergenza della filiale del Monte dei Paschi di Siena, escludendo i sistemi di allarme e videosorveglianza all’interno dei locali e rimuovendo con la fiamma ossidrica la blindatura sul retro del bancomat. Dopo avere svuotato i cassetti metallici contenenti le banconote di grosso taglio e lasciando chiuso quello dedicato al denaro residuo per un totale di poche centinaia di euro, i tre erano usciti dalla banca ricomponendo con una finta serratura la forzatura della porta di emergenza in modo da fare sembrare tutto in ordine dall’esterno ed evitando che anomalie notate da qualcuno potessero dare l’allarme.

 

 

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