POSITANO, OTTAVIO ROMANO IN MOSTRA DA PUPETTO

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Ottavio Romano torna in mostra a Positano in Costiera Amalfitana con degli acquerelli inediti, da Pupetto dall’11 al 13 aprile, in un nuovo angolo di esposizione creato nell’albergo-ristorante sulla spiaggia di Fornillo “Galleria della fontana” inaugurato per l’occasione. Romano è  un artista originario di Vico Equense, ma positanese d’adozione, che vive a Ferrara da anni, con mostre internazionali, in particolare a Stoccolma, che Positanonews segue spesso nei suoi spostamenti, particolarissime le sue cartine di Piano di Sorrento e Positano, straordinarie le intuizioni come quelle sui personaggi vissuti a Positano o sulle rappresentazioni di Eduardo De Filippo, un artista di tutto tondo famoso anche per il Batik, ma ora ha cambiato rotta.  Quando uno ti dice “batik”, cosa risponde? Sono conosciuto per la parola “batik” ma non ho mai fatto i tipici batik orientali. Ho avuto maestri orientali ma ho subito voluto fare cambiare rotta a una tecnica antichissima che era decorativa e commerciale con grafismi repetitivi. Sono riuscito a creare una tecnica “pittorica” nuova. Ogni opera deve essere unica. Per raggiungere questo risultato ho dovuto esperimentare per 10 anni, sconfitta dopo sconfitta, e alla fine sono arrivato al punto di potere dire “ Ce l’ho fatta.” Ho raggiunto il mio scopo e sono riuscito a ottenere il riconoscimento internazionale. A questo punto ero pronto per concentrarmi sulle nuove esperienze. Adesso in Italia non fai più batik? E’ normalissimo e anche naturale, come tutti gli altri pittori mi esprimo con diversi linguaggi. Ho fatto batik, ho fatto acquaforte, acquarello, disegni a china. E’ come chiedere a Toto perche tu non fai il comico con Pasolini nell’ film Uccellacci e Uccellini. L’artista ha la liberta di cambiare tematica e linguaggio. E l’esperienza di architetto? E’ stata più utile che gli studi alle belle arti. Ho goduto la massima libertà. Per fare l’architettura, tu devi capire lo spazio e per un pittore è fondamentale. Sono riuscito a ottenere la restituzione dello spazio anche con il batik, che non era mai stato ottenuto prima dagli artisti orientali. Parliamo di questa mostra di acquarelli ? Ho cominciato con l’acquarello. Ho lasciato la pittura per fare l’architetto. L’acquarello è un ritorno di fiamma, è come innamorarsi di nuovo. Il batik mi ha occupato per più di 25 anni, ma il desiderio del colore è stato molto forte, allora sono tornato al primo amore, all’acquarello. Ho voluto fare una mostra di acquarelli per impossessarmi del colore. Ringrazio Vincenzo “Pupetto” per ospitarme a Pupetto, sulla spiaggia di Fornillo, nella sua nuova galleria battezzata “ Galleria della Fontana”. E’ acanto a una bellissima fontana con ninfee. Espongo 44 acquarelli ispirati all’architettura mediterranea come quella di Positano, Capri, Procida, Sorrento e Santorino. Opere tutte recenti. Vivo attualmente al nord Italia e cioè a Ferrara, ho voluto riempire un vuoto di colore luce e mare e creare anche ottimismo e emozioni nell’animo dei visitatori. Conversazione fra Ottavio Romano e Maryse Léon-Garcia


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