Dichiarazione di Salvatore Parisi, Presidente Anffas-Onlus di Salerno
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Ho deciso di rompere il silenzio di questi giorni difficili per la serenità dell’Associazione, dei suoi operatori e soprattutto per il futuro dei cittadini con disabilità e dei loro familiari. Un silenzio che, però, non ha interrotto la mia interlocuzione quotidiana con le Istituzioni preposte alla risoluzione di una crisi che ormai ha raggiunto livelli di criticità fortissimi.
Prima di esprimere alcune riflessioni, desidero innanzitutto ringraziare i dipendenti dell’Anffas-Onlus di Salerno per la compostezza, la civiltà e la dignità con cui stanno portando avanti le loro giuste rivendicazioni e difendendo i loro diritti.
L’Associazione, purtroppo, non è più nelle condizioni di sopperire alle croniche, gravissime carenze programmatorie e gestionali dell’ASL SA2 che – peraltro – è pesantemente penalizzata da una politica regionale che presta poca attenzione ai bisogni delle persone con disabilità e al territorio salernitano.
La gestione dell’Anffas è chiara e trasparente. Ma, lo ammetto, l’Anffas ha una colpa: aver creduto che gli Amministratori pubblici e i manager, che si sono succeduti alla guida dell’ASL SA 2 in questi ultimi anni, avessero il coraggio delle scelte e sapessero individuare le priorità. La situazione in cui versa l’Associazione che mi onoro di presiedere non è dissimile da quella di tantissime altre strutture riabilitative.
Noi non licenziamo! E’ la pubblica amministrazione che non intende più assicurare i livelli essenziali di assistenza e, pertanto, ha ridotto il numero di prestazioni erogabili alle persone con disabilità.
Noi non licenziamo il 70% del personale ma siamo costretti a ridurre i nostri servizi se la pubblica amministrazione continua a non ripestare impegni e a sovvenzionare il trasporto.
Non è in crisi l’Anffas ma il sistema sanitario e socio-assistenzale. E’ una crisi etica: la verità amara è che le persone con disabilità e le loro famiglie sono state sacrificate in nome dell’economia e dei bilanci.