Vico Equense Monte Comune continuano gli abusi

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Monte Comune e abusivismo edilizio, Legambiente lancia l’allarme

Continuano gli scempi e gli abusi sul territorio. Legambiente denuncia “Abbiamo le foto della distruzione della montagna.” E la questione sbarca in Parlamento: il deputato Salvatore Iacomino presenta un’ interrogazione parlamentare. Abusi edilizi che continuano, sequestri del Corpo Forestale all’interno del Parco dei Monti Lattari, scempi sul Monte Comune. Legambiente esprime forte preoccupazione per i danni al paesaggio della costiera. Intanto continua la battaglia degli ambientalisti per salvare Monte Comune. La montagna tra la penisola sorrentina e la costiera amalfitana, su cui pende ancora una controversia giudiziaria per stabilirne la proprietà, è continuo oggetto di scempi e abusi, tra cui un tracciato ricavato sul versante sorrentino del monte. Legambiente Penisola sorrentina è in possesso di due foto aeree, una del 96 e una del 2003, in cui è visibile lo spianamento e la distruzione dei terrazzamenti secolari. “Due indizi fanno prova- ha dichiarato Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania- e le foto in questione sono la prova tangibile dello scempio cui è stato oggetto il monte, privatizzato e recintato ormai da diversi anni. E nonostante tutto ciò- prosegue Buonomo di Legambiente- in penisola sorrentina si continua a realizzare manufatti abusivi, dalla piccola veranda a costruzioni ex novo mentre gli abbattimenti continuano ad essere una chimera”. Sulla vicenda il deputato di Rifondazione Salvatore Iacomino, ha presentato un’interrogazione parlamentare, firmata tra gli altri anche da Francesco Forgione, presidente della Commissione Antimafia della Camera. Nell’interrogazione il parlamentare di Rifondazione chiede ai Ministri dell’Ambiente e della Giustizia, Alfonso Pecoraro Scanio e Clemente Mastella, “di accertare in via amministrativa i danni causati al Monte Comune, quali iniziative si intendano intraprendere, nell’ambito delle proprie competenze, per evitare che nuovi scempi distruggano definitivamente un territorio e un patrimonio paesaggistico unico per la sua bellezza, e se vi siano gli elementi per predisporre l’invio di una ispezione ministeriale per verificare l’operato dei Tribunali di Sorrento e di Torre Annunziata che con le loro decisioni secondo gli interroganti hanno arrecato danni irrimediabili ad un patrimonio naturalistico, meta di un turismo internazionale, che avrebbe dovuto, al contrario, essere tutelato come bene della collettività.” “Noi chiediamo di accertare le eventuali responsabilità degli interventi che hanno devastato la montagna e il ripristino dello stato dei luoghi” spiega Raffaele Di Palma di Legambiente penisola sorrentina che aggiunge “siamo molto preoccupati anche per l’intero territorio costiero che continua ad essere vittima di un abusivismo edilizio speculativo di notevole portata. Ormai l’effetto condono è finito da un bel po’, ma la costiera continua ad essere scempiata e i danni arrecati rischiano di rovinare uno dei paesaggi più belli al mondo, con il serio rischio di compromettere irrimediabilmente nei prossimi anni il turismo, settore trainante dell’economia in penisola”.

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