Brasov e Sinaia

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    Brasov é nel centro della Romania, a 168 km da Bucarest. Da qui siamo partiti con un taxi che si è preso 100 euro per accompagnarci tutta la giornata. Abbiamo preso la strada di E-60 attraversa i Carpazi . Un percorso di una suggestione straordinaria
    La città di Brasov é situata a nord di Sinaia, una località  carina ed elegante che non ha nulla da invidiare alle nostre località sciistiche più rinomate. Lungo la strada, ad un certo punto tortuosa, ma non più della Statale Amalfitana, ci raggiunge la neve e lo scenario si fa spettacolare, al bordo della strada notiamo il treno che collega Brasov con Bucarest, un treno blu che sfrecciano nella neve in un paesaggio praticamente incontaminato fra poche case in legno e alberi secolari crea una suggestione impressionante. Brasov finalmente.  Città medioevale, è costruita fra le colline verdi al centro della Transilvania.
    E’ la seconda città rumena. Riconosciuta come città medioevale di tipo urbano nel 1234, all’incrocio delle vie commerciali che collegavano il Danubio ai Carpazi, Brasov diventa, partire dal XIV secolo, un importante centro economico, culturale e politico non solo per le Province Rumene – Transilvania, Valacchia e Moldavia – ma anche per tutto il sud-est dell’Europa. Ma quello che ci interessa è la Chiesa Nera che ritroviamo in piazza, è questa che ci ha colpito, più che il suggestivo castello di Bran, che si dice sia stato posseduto dal conte Dracula (non altri era che il principe Vlad detto l’impalatore perché cosi uccideva i turchi, un eroe nazionale, non un vampiro, per i rumeni). La Chiesa Nera – costruita tra 1383 e 1477 nello stile gotico- fu distrutta parzialmente durante la prima invasione turca nel 1421. Il tempio protestante luterano ha ricevuto il suo nome attuale nel 1689, dopo il grande incendio che ha distrutto la città e il fumo e le fiamme hanno sporcato tutti i muri . Con un lunghezza di 89 metri, é il più grande edificio religioso fra Vienna e Istanbul. La porta di stile gotico e la galleria di stile barocco, le statue e i disegni murali, gli stalli datati tra la fine del XVII secolo e la prima metà del XVIII secolo, sono decorati di motivi folcloristici e si integrano perfettamente nell’architettura. I tappeti dell’Anatolia del XVII – XVIII secolo rappresentano una delle più ricche collezioni d’Europa, con pezzi provenienti da Broussa e Ushak in Asia Minore. La maestosità della chiesa é completata dall’organo di 4000 tubi, costruito fra 1836 e 1839. Riusciamo a entrare e ci impressiona vedere gli splendidi lavori in legno della chiesa. Uno spettacolo. Poi la piazza è sempre movimentata, allegra, ariosa, il contrario di Bucarest, ci fermiamo in una pasticceria rumena dove sorseggiamo il te, mentre il tassista ci aspettava nella sua auto che non riusciva a parcheggiare, poi all’improvviso comincia a nevicare incessantemente, comincio a preoccuparmi e arriva una telefonata dall’albergo, cosi lascio prima il locale per ritrovare il taxi e mi perdo, nella neve non vedo più niente e non riconosco i luoghi. Per fortuna, in questo caso, in Romania prende il cellulare, ritrovo il taxi, anzi mi ritrovano.. Per strada ci fermiamo a Sinaia per vedere il Castello Peles e fermarci un pub.
    Sinaia è nota come “la perla dei Carpazi” ed è situata lungo Prahova River Valley, dove si producono ottimi vini, è una famosa località sciistica e residenza estiva del re Carol I. Torniamo a Bucarest, felici di aver trascorso una giornata diversa.

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