Inaugurato il Presepe a Fornillo foto

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Si è inaugurato come ogni anno, da venti anni, il presepe nella grotta a Fornillo. E’ il primo presepe del genere fatto in Costiera Amalfitana, il più antico e il più combattuto. Per questa grotta e questo presepe vi fu una mobilitazione popolare e di stampa che impedi che si costruisse un ascensore nella grotta stessa che la avrebbe trasformata per sempre. Un grazie ai Rispoli che ne curano amorevolmente i lavori e a tutti gli abitanti del quartiere. A lavorarci sono stati, quest’anno, Geppino Rispoli, il custode e “masto” dell’opera, Domenico Rispoli, Paolo Marrone e Vincenzo Celentano. Molte casette in passato furono costruite da Antonio Cinque, mentre le barche da Ferdinando Rispoli, una, rubata, dallo scomparso e giovane pittore Vincenzo Santarpia, altri danno episodicamente una mano come Vito Mantellini e volontari, ma a lavorare veramente sono in pochi senza ricevere nulla se non dalle offerte. Un comitato spontaneo che a proprie spese porta avanti da anni questa splendida iniziativa. Il presepe quest’anno è stato cominciato in ritardo, ma in genere si inaugura ed è completo, quasi miracolosamente, solo alla vigilia, a differenza di tanti altri pronti già da settimane. Ci sono aneddoti simpatici, come quando arrivarono i vigili mentre si stava sistemando la piccola grotticella dove porre il bambinello, che temevano un abuso edilizio, ma anche furti di pastori e la barca. Poi c’è il problema dell’illuminazione, risolto ultimamente dal Comune che se ne è accollata la piccola spesa, poi della stessa sistemazione dei fili da inserire nelle case del presepe per illuminarle evitando le cascate e l’acqua che rappresenta il mare di Positano di fronte ad una riproduzione della chiesa madre fatta dallo stesso Rispoli. Ma le spese da affrontare sono tante, a volte mancano pastori o ci sono vandalismi oppure si guasta l’impianto musicale e bisogna comprarne un altro. Tante piccole cose che la gente non sa, ma questo presepe rimane li presente negli anni quasi per miracolo, un miracolo umano di poche e volenterose persone che forse hanno fatto la cosa più bella, artisticamente, che c’è a Positano in questo periodo.

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